Regia di Malik Bendjelloul vedi scheda film
Dove per Sugar Man si intende Sixto Rodríguez, musicista così soprannominato dal titolo di una sua canzone. Ma Searching for Sugar Man, il documentario che ha vinto l’Oscar nel 2012 realizzato dal regista svedese di origine algerina Malik Bendjelloul, non racconta solo la sua storia, che pure è incredibile. Bensì la ricerca di due fan sudafricani che dalla fine degli anni 90 si sono messi sulle tracce del loro idolo, anche solo per cercare di capire se fosse vivo o morto suicida come i media riportarono. Sixto Rodríguez è di Detroit, ma l’heartland rock del boss bianco di quella città, Bob Seger, poco c’entra con lui perché le coordinate sono invece quelle del cantautorato alla Bob Dylan. Sixto pubblica qualche disco negli anni 70 che nessuno compra («quanti ne ha venduti negli Stati Uniti? Sei!» dice uno degli intervistati nel film) ma diventa a sorpresa una star in Sudafrica, tanto da annoverare come ammiratore Steve Biko. Rodríguez, figlio di un messicano cresciuto negli slum neri di una metropoli industriale, diventa ispiratore della lotta anti apartheid. Da qui la recherche di Stephen “Sugar” Segerman e Craig Bartholomew Strydom, i due fan, raccontata da Bendjelloul con diversi formati (inizialmente il documentario era in super8 ma per le riprese, causa limiti di budget, è stato usato anche un cellulare) e soprattutto con una energia contagiosa.
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