Regia di Quentin Dupieux vedi scheda film
Folgorato da Rubber, ho cercato ansiosamente quello che i più considerano come il vero capolavoro di Dupieux e... sorpresa, resto innamorato di Rubber. Non è una questione di aspettative, erano alte anche per le pneumatiche traversie di Robert ma è una questione di coerenza, di cerchio chiuso che qui non ho percepito. Intendiamoci, Wrong è spettacolare nel senso che rende la visione un'esplosione continua di miraggi e idee, sempre sul labile confine di pazzia e lucidità ma ciò che racconta è la stessa finzione, lo stesso meta-film che altri hanno raccontato seppur con un linguaggio nuovo ed una rinnovata epifania cinematografica. Lo scopo finale del regista appare quello di inseguire il significato della vita, in apertura e chiusura sarà il vicino, un uomo vagante nel vuoto dei pensieri e della vita, ad indicare il significato della pellicola o almeno quella che può esser considerata, a torto o ragione, la sua morale.
Wrong è un germogliare di invenzioni assurde e personaggi incredibili. Dal giardiniere che muore ed un attimo dopo ricompare in scena, al misterioso Maestro Chang, al vicino di casa che non riesce ad ammettere nemmeno con se stesso di fare jogging, al Detective Ronnie che interroga le feci del cane come moderni auruspici proiettandone il ricordo su uno schermo sfarfallante. Il protagonista è un personaggio stralunato e dal volto simpatico che si reca ogni giorno a lavorare e malgrado sia pienamente cosciente di essere stato licenziato da tre mesi, entra in ufficio, si siede e attacca il suo computer. I colleghi lo prenderanno in giro perché quel portatile in realtà non è collegato a nulla, l'ufficio nel frattempo si trova immerso in una pioggia continua che inzuppa ogni cosa.
Capolavoro dell'assurdo, da vedere.
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