Regia di Matthew Akers vedi scheda film
Ritratto di Marina Abramovic, stella nel firmamento dell’arte contemporanea, che, con ostinazione quarantennale e seminale, usa e abusa del proprio corpo per mettere in crisi convenzioni del mondo occidentale, per violentare i luoghi comuni, per liberare le logiche del pensiero, del linguaggio, del mercato artistico. È lei l’opera d’arte, i suoi lavori sono estreme provocazioni: quel che conta è la reazione del pubblico di fronte ai movimenti, al corpo torturato o iperattivo, di fronte al colore del sangue o al puro suono della voce disarticolata. Il documentario introduce lo spettatore alla figura di questa sciamana, fondamentale per comprendere l’attuale mondo dell’arte. E lo fa dando voce al racconto e alle immagini di una vita che si confonde da sempre con la performance, a retroscena che si fondono con la scena, seguendo premesse e sviluppo del suo capolavoro, The Artist Is Present, appunto: un lavoro durato dal 14 marzo al 31 maggio 2010, al MoMa di New York. 8 ore al giorno, un tour de force impossibile di immobilità, vis à vis con un membro del pubblico che, a turno, le si siede di fronte, guardandola, semplicemente. E reagendo (con lacrime, soprattutto) di fronte al silenzio, alla pura presenza del corpo, a quel vuoto, insieme mistico e concettuale, che disarma.
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