Nel 2005 il National Geographic affida al fotografo James Balog il compito di documentare con le immagini lo scioglimento dei ghiacciai in Islanda a seguito dei cambiamenti climatici che interessano tutto il pianeta. Seppur scettico, Balog si avvia verso un viaggio rivelatore che fa nascere in lui il desiderio di affrontare una sfida più estrema: raggiungere il Polo Nord e fotografare i mutamenti che con le loro conseguenze sono destinati a cambiare irreversibilmente l'assetto della Terra.
Note
Ha piazzato una trentina di fotocamere nei pressi dei più grandi ghiacciai del globo, e scattato foto ogni ora, per mesi, poi per anni. Per opporre allo scetticismo lo sguardo su quanto accade: in time lapse, giustapposte in velocità, le foto sono un film dell’orrore, una stop motion dei ghiacci che si assottigliano, esauriscono e svaniscono. Jeff Orlowski, all’esordio nel lungometraggio, non nasconde il fascino per un personaggio stoicamente herzoghiano, ma non calca la mano sul carisma personale, né sul messaggio di urgenza ecologica: lascia che parlino le immagini, ci lascia guardare.
Un colpo al cuore, per porre davanti alla verità tutti gli scettici. A questo punto non importa dibattere su quale sia la causa, ma ragionevolmente cercare di non opporre resistenza all'evidenza, farsi delle domande, e dare delle risposte sensate.
Sul film: immagini stupende...anche se crudeli...
«Non abbiamo un problema di politica, di economia o di società. Abbiamo un problema di percezione». James Balog è un fotografo, quindi per mestiere guarda dentro un obiettivo e ferma le immagini: le sue parole, pronunciate in conclusione del documentario, esprimono un’epifania apparentemente banale, che per lui si è trasformata in missione. Se ancora i talk… leggi tutto
Può essere visto come il seguito pratico, di sostanza, fattuale di "An Inconvenient Truth", ma funziona soprattutto come film d'avventura piuttosto che come documentario di divulgazione scientifica. A tal riguardo mancano soprattutto i suggerimenti e i consigli per il comune cittadino che intende fare la sua parte, mentre si preferisce invitare gli spettatori a visitare un paio di siti per… leggi tutto
Organizzare dei Treni Speciali. Vaccinati con la corretta dose necessaria e persone non vaccinabili per questioni di età o di fragilità? A sinistra. No-GreenPass, e quindi No-Vax? A…
Il Katla, vulcano sub-glaciale del sud dell'Islanda la cui caldera è interamente ricoperta dal ghiacciaio Mýrdalsjökull (in alcuni punti spesso anche più di mezzo chilometro), erutta…
Frammenti di un ventennio a bassa intensità.
- Europa.
- Vita.
- Mediterraneo.
- CO²: ca. 410 ppm.
- Kurdistan.
Articolo di Limes OnLine a firma Lucio Caracciolo…
EARTH OVERSHOOT DAY 2019
– FILMOGRAFIA PER UNA NUOVA COSCIENZA ECOLOGICA
Non un’allegrissima “ricorrenza”, bisogna ammetterlo, ma non tutte le ricorrenze sono fatte per…
Sicuramente precursore di tutto il filone di denuncia ambientale. Le immagini seppur spettacolari, non vengono enfatizzate e subiscono la sperimentazione tecnologica essendo effettivamente stereo delle pioniere. Si vede che chi conduce i giochi non è un venditore ma un appassionato difensore dell'ambiente perche non usa furbate (positivo) ma non riesce neanche ad appassionare…
«Non abbiamo un problema di politica, di economia o di società. Abbiamo un problema di percezione». James Balog è un fotografo, quindi per mestiere guarda dentro un obiettivo e ferma le immagini: le sue parole, pronunciate in conclusione del documentario, esprimono un’epifania apparentemente banale, che per lui si è trasformata in missione. Se ancora i talk…
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Commenti (1) vedi tutti
Un colpo al cuore, per porre davanti alla verità tutti gli scettici. A questo punto non importa dibattere su quale sia la causa, ma ragionevolmente cercare di non opporre resistenza all'evidenza, farsi delle domande, e dare delle risposte sensate. Sul film: immagini stupende...anche se crudeli...
commento di slim spaccabecco