Regia di Vincente Minnelli, Fred Zinnemann vedi scheda film
A prima vista può sembrare la solita "buona" commedia all'americana stile anni '50, con belle facce, tanti sorrisi e lieto fine. In realtà, in pieno dopoguerra, è un inno a cogliere la vita nella sua immediata maturità, al carpe diem, alla forza emotiva di un destino la cui partituta prestampata deve essere completata dagli individui. L'orologio è per Minelli l'inesorabile scorrere del tempo che vincola le nostre scelte esistenziali, ci impone di prendere partito anche, soprattutto, quando le certezze vengono meno: così disorientato usci il mondo dal secondo conflitto mondiale. Pensare che di lì a poco, con l'ingresso nella guerra fredda, nuove certezze avrebbero preso il posto delle vecchie. Insomma un film che è un piccolo scrigno cui accedere per passatempo o per riflessione.
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