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Re della terra selvaggia

Regia di Benh Zeitlin vedi scheda film

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La recensione su Re della terra selvaggia

di tobanis
7 stelle

Un film che non mi è dispiaciuto ma che è stato troppo "pompato".

Ho visto questo film perché era tra i candidati all’Oscar, e di solito quei film cerco sempre di vederli tutti. In quella edizione dell’Academy, ne hanno fatte di ogni. Far vincere Argo e non Django unchained, per dire, e candidare questo piacevole filmetto a cui darò un 6/7, diciamo 7, via. Si narra di questa bella bambina che vive nella miseria più nera, in Louisiana, nelle coste del Golfo, in una “casa” fatta di lamiere e resti vari, dove all’interno regna il disordine e la sporcizia più completi. E’ molto sfigata, vive con il padre dopo che la madre, pare, è scappata di casa; il padre a sua volta è un alcolizzato nullafacente. Vivono felici, comunque, con la locale comunità, tutta gente che non ha nulla ma non ha bisogno di nulla. Anche il resto della comunità vive infatti nella miseria, pescando il necessario, dividendo tra tutti, con una tizia che fa da maestra per insegnare qualcosa ai ragazzini del posto. Tutto ok, fino a che non succedono cose importanti: un uragano, una malattia. Le sfighe continueranno, fino al finale. Il titolo è sbagliato, non c’è nessun re, casomai una regina, l’originale era Le bestie del selvaggio sud, riferendosi a una specie di uri, da quanto si capisce, cioè degli antichi tori che, causa lo scongelamento dei ghiacci, arrivano in Louisiana a fine film (cosa c’entrino, cosa servano, non mi è chiaro). A me è abbastanza chiaro invece che questo film è stato messo nella decina finalista soprattutto per mettersi la coscienza in pace, vendere l’idea che l’Academy non dimentica il global warming, il Katrina, gli ultimi tra gli ultimi e tutte ste cose qua. Poi il film non è malvagio; la regia si sofferma spesso con primissimi piani, corre assieme ai suoi protagonisti, tra cui la bambina, bravissima, e direi soprattutto il padre, fantastico e che avrei candidato volentieri all’Oscar, se dobbiamo valutare solo la qualità e non il politically correct (la bambina invece l’hanno candidata, chiaro). Altre due candidature per regia e sceneggiatura (non originale); a Cannes vinse uno dei concorsi minori. Costato nulla, coi suoi 20 milioni circa di $ è dunque anche un successo. Tutti contenti? Più o meno.

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