Regia di Patrick Wang vedi scheda film
Cody e Joey sono una coppia gay del Tennessee e insieme crescono Chip, il bambino che Cody ha avuto dalla moglie ormai defunta. Quando Cody muore in un incidente, salta fuori un suo vecchio testamento in cui nominava la sorella erede universale e tutrice del bambino, ignorando completamente il compagno. Nonostante i rapporti con la famiglia del compagno fossero sempre stati buoni, Joey si vede sottratto il figlio con uno stratagemma, e sembra impotente di fronte ad una legge che non lo tutela in nessun modo: tutti i legali che contatta gli consigliano di lasciar perdere. Solo l'incontro con un appassionato avvocato in pensione, che gli consiglierà di andare oltre gli aspetti prettamente legalistici, permetterà a Joey di trovare il modo di far breccia nel cuore della cognata.
Patrick Wang, regista produttore, sceneggiatore e anche interprete nel ruolo del protagonista, realizza un buon prodotto sul tema dell'omogenitorialità e dei genitori di fatto non riconosciuti dalla legge. Nonostante il tema drammatico, il regista evita di mostrare scontri accesi e scenate melodrammatiche, ed il protagonista sembra sempre mantenere una calma zen di fronte alle avversità, probabilmente derivante dalle origini asiatiche dell'autore. Certamente Wang si prende i suoi tempi, anche troppo, per mostrare le scene di vita quotidiana della famiglia e realizzare una lunghissima sequenza dell'incontro tra i litiganti e gli avvocati per giungere ad una composizione della questione: sequenza certamente importante perché permette a Joey di far capire le sue capacità nello svolgere il ruolo di genitore, derivanti anche dalla sua non facile infanzia di orfano che perse anche la famiglia affidataria: però alla fine il film impiega quasi tre ore a dire quello che avrebbe potuto dire in meno di due.
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