Regia di Yony Leyser vedi scheda film
La vita tormentata e gli scritti tormentosi di uno dei Maestri della letteratura del Novecento, William Burroughs, vengono raccontati da amici e conoscenti: l'assistente James Grauerholz, i musicisti Patti Smith, Jello Biafra, Genesis P-Orridge, Laurie Anderson e Thurston Moore, i registi David Cronenberg e John Waters.
Un ritratto umano di un alieno: così si potrebbe definire questo A man within, documentario d'esordio di Yony Leyser, regista americano di origini tedesco-israeliane che a soli 25 anni (classe 1985) riesce a mettere insieme una buona mole di testimonianze eccellenti su William S- Burroughs, articolando un interessante discorso biografico. Testimonianze tutte di prima mano, oltretutto: si sa che lo scrittore era amato – quando non venerato – in ogni campo artistico, dai musicisti come dai cineasti, dai pittori così come, naturalmente, da molti colleghi della letteratura. Ed ecco quindi che compaiono davanti alla camera di Leyser, fra gli altri, Patti Smith e David Cronenberg, John Giorno (poeta) e Thurston Moore dei Sonic Youth, David Cronenberg – che nel 1992 girò Il pasto nudo – e Jello Biafra, Gus Van Sant, Genesis P-Orridge e John Waters. Droga, omosessualità e incubi di morte sembrano essere gli snodi centrali delle vicende esistenziali di Burroughs e, bene o male, sono anche i tratti che uniscono le parole dei vari intervistati; il propellente che alimenta la vita e gli scritti del Nostro è il fascino del proibito, dell'irrisolto e del mostruoso. Ecco perché tanti artisti sono affascinati da lui: perché Burroughs ha saputo descrivere le sue angosce in maniera esplicita e coinvolgente, e soprattutto sempre originale. A impreziosire il lavoro ci sono anche alcuni rari filmati dello scrittore nel suo privato: tutto ben fatto. 6/10.
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