Regia di Stephen Chbosky vedi scheda film
Mi aspettavo meglio, dunque do ragione più alla critica italiana (tiepidina), che al grande pubblico (entusiasta). Questo film, che non è un capolavoro, ma neanche un grande film, e alla fine neanche un buon film, ma solo un film caruccio, ha due difetti maggiori e molti minori. I due maggiori: il primo, non essere il primo di una lunga serie di film su adolescenti diversi e problematici (quale era il primo, Gente comune, direi?) e pertanto è la solita copia con le solite storie i soliti problemi i soliti disadattati ma simpatici, etc etc…Insomma, tanti avranno scoperto l’acqua calda, vedendo questo film, e si saranno inutilmente esaltati. Ripassassero almeno quella mezza dozzina di film anni ’80 che già dissero tutto. Secondo, questo film è ben confezionato, ma non fatto sto gran che bene. Prendiamo la scena del tunnel, una scena priva di ogni emozione, tanto è falsa e preparata. Pick up, tunnel, parte Heroes di David Bowie, la ragazzina in piedi dietro, lui estasiato, l’altro comprensivo. Per me, il film è finito qua, ha già detto tutto. Una copia ben confezionata. Difetti minori, tanti. I personaggi, è già stato detto, sono parecchio stereotipati. Vero. Parlano come in una sceneggiatura, non come ragazzi veri. Vero anche questo, data l’impossibile e stancante serie di battute intelligenti. Poi, le stupidaggini. Abbiamo questi tre ragazzi che sentono buona musica, che cavolo, pure Come on Eileen dei Dexy’s Midnight Runners, che da tempo è nella mia playlist, ma non è che sia sulla bocca di tutti, roba da intenditori….e mi vogliono dare a bere che non riconoscono Heroes, di David Bowie, che ritroveranno solo a fine film? Ma dai. Vabbè che nel film sono statunitensi, ma insomma….Tralascio altre Muccinate varie ed eventuali. Ok, coi difetti ho finito. Pregi…pregi ce ne sono molti, perché comunque alla fine darò 7. La colonna sonora, si è capito, è una grande cosa. Il terzetto dei protagonisti è di buon livello, e la chimica (riuscita) tra loro tre, è evidente. La storia, magari non originale, si fa comunque seguire piuttosto volentieri, anche se mi aspettavo molto e ricevo pochino. Il titolo italiano non è esatto, ma una volta tanto non fa cacare, ed è coerente con una certa parte del film. Se però incontrate qualcuno all’estero, sappiate che si intitolava The Perks of Being a Wallflower, in pratica i vantaggi di essere uno di quelli che alle feste fanno da carta da pareti. Il film, che ha fatto la felicità di tante minorenni, e che è tratto da un libro omonimo, ha avuto bassi costi e incassi così cosà.
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