Regia di Stephen Chbosky vedi scheda film
Credevo di dovermi sorbire un tre metri sopra il cielo, invece mi sbagliavo. Intanto perché la storia pian piano prende i contorni e le sfumature di natura psicologica e poi soprattutto perché almeno due attori sono veramente bravi e non hanno nulla a che vedere con gli interpreti del filmaccio italiano.
E’ sì una storiella di studenti prossimi al college, i loro amori adolescenziali, le prime sbandate e le bravate di quella età, ma il protagonista è uno studente che trascina nella sua vita di timido ed educato ragazzo un problema che lo ha ferito profondamente: la morte di una sua zia ed il rapporto particolare che aveva con questa. Per sua natura già timido, silenzioso e introverso, comunica con difficoltà con il resto del mondo e specialmente con i compagni di scuola, fin quando non entra lentamente in sintonia con un giovanotto appena più grande e molto estroverso, oltre che gay. Caratteristica che lo porta, inevitabilmente per quella società tradizionale e bigotta, a scontrarsi con l’ambiente.
Logan Lerman, il protagonista, è veramente promettente: non era facile mostrare la timidezza e la continua indecisione del personaggio e gran parte della discreta riuscita del film è merito suo, assieme all’ormai affermato Ezra Miller, adattissimo alla parte affidatagli. Un gran bella coppia di attor giovani, assieme alla divetta Emma Watson. La regia ha saputo mescolare tutto dando un discreto risultato.
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