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La frode

Regia di Nicholas Jarecki vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su La frode

di ethan
6 stelle

Robert Miller (Richard Gere) è un milionario sulla sessantina, ha una moglie (Susan Sarandon) che 'combatte' la noia facendo iniziative filantropiche finanziate dalle aziende del marito, una figlia (Brit Marling) in gamba che lavora per lui, che ha scoperto i suoi sotterfugi, fatti di finanza 'creativa', per coprire dei buchi nei conti causati da operazioni non molto oculate, e un'amante (Laetitia Casta) francese che fa la gallerista e, durante una scappatoia notturna, ci rimane secca.

Per lui, che vorrebbe anche vendere la sua azienda, sembra compromettersi tutto, dato che la polizia, tramite l'agente Bryer (Tim Roth), inizia a stargli con il fiato sul collo...

'La frode' o 'Arbitrage' in originale, costituisce, dopo un documentario e un corto, l'opera prima di finzione di Nicholas Jarecki, il quale ha anche scritto la sceneggiatura dopo aver letto una miriade di documentazione sull'argomento alta finanza, buchi nei conti delle corporation americane, bolle speculative, crisi economiche.

Il film, pur riconoscendo al neo regista una certa padronanza sia nella costruzione dell'intreccio, nella capacità della messa in scena e nell'evocazione di certi ambienti 'malati' di avidità e successo ad ogni costo, presenta più di una falla - un po' come il bilancio della ditta che il protagonista tenta di sbolognare - che va ricercata nella schematicità del plot e ancor più nel profilo psicologico dei caratteri principali, mancanti tutti di quello spessore, di quella profondità mista a tragicità che hanno fatto si che film contemporanei a questo - basti pensare al corale 'Margin Call' di J.C. Chandor o a 'The Wolf of Wall Street' di Martin Scorsese - verranno ricordati e diventeranno dei piccoli classici.

Anche le interpretazioni non sono ben equilibrate tra di loro: Richard Gere, nei panni dello squalo dell'alta finanza che non è disposto a fermarsi di fronte a nulla e nessuno offre una prova corretta e nulla più e anche se gratificato da una candidatura ai Globi d'Oro, non la metterei certo tra le sue performance da mandare ai posteri; Susan Sarandon, moglie che fa buon viso a cattivo gioco, mi convince di più ma il suo ruolo è sacrificato dal basso minutaggio; Brit Marling, figlia sgamata del magnate, è invece anch'essa molto brava a rendere il turbamento di una ragazza che scopre i magheggi del padre, così come il sardonico poliziotto, dai metodi poco ortodossi, interpretato dall'ineffabile Tim Roth; di Laetitia Casta, indolente 'artista' che ha una tresca col finanziere, stendiamo un velo pietoso sulle sue qualità recitative, poiché è quasi un sollievo la sua 'dipartita' dal film.

Complessivamente, un film diseguale che vale la visione più per aprirsi gli occhi su un mondo fatto di compromessi e disonestà imperante, che per le sue qualità intrinseche.

Voto: 6.

 

 

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