Regia di Nicholas Jarecki vedi scheda film
Il miliardario Robert Miller ha un paio di grossi segreti: una bella amante francese e un sospetto spostamento di danaro dalla propria società. Entrambe le situazioni si complicano e minano la serenità di Miller, soprattutto dopo l’incidente che lo vede coinvolto insieme all’amante: l’episodio fa esplodere il bubbone, innescando l’ostinazione del tignoso detective Bryer…
Discreto thriller che prende spunto dalla necessità di un uomo d’affari di occultare le cose: il circolo vizioso di bugie ed insabbiamenti (nel tentativo di emulare un hitchcockiano “delitto perfetto”) fa leva (ed è questa l’unica nota originale) su ben due verità nascoste, basandosi sulla grande credibilità di Richard Gere nel ruolo del protagonista (l’unica alternativa migliore sarebbe potuta essere Michael Douglas che sul prototipo ci ha costruito una carriera, anche se il film originariamente prevedeva Al Pacino). I ritmi sono soddisfacenti, ma la grande parte la fanno gli attori, Tim Roth in primis. A rovinare un po’ tutto però ci pensano una fotografia piatta ed una regia nella norma, per certi versi addirittura un po’ retrò. Finale non banale.
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