Regia di Nicholas Jarecki vedi scheda film
Girato solo in circa un mese ma condotto con una certa maestria; uno svolgimento abbastanza serrato con qualche nota anche di tensione e thriller . Il film descrive il dramma di un magnate che deve improvvisamente affrontare due problemi: quello di avere causato sia pure involontariamente la morte della amante e quello che ciò possa portare a scoprire un forte ammanco della sua società proprio nel momento in cui sta per venderla. Il film mostra i tentativi del protagonista di districarsi da questi problemi che per altro sembrano vederlo più preoccupato dell'aspetto finanziario che degli aspetti etici e morali della situazione in cui si trova. Il protagonista appare compiangere poco o nulla la morte dell'amante da lui causata, quasi solo un incidente di percorso che cerca solo di risolvere grazie a costosi avvocati per evitare che ciò possa portare nel corso delle indagini a scoprire la frode perpretata e vedere fallire la vendita della società. Con i suoi avvocati e consiglieri, ai quali si affida per trovare una via di uscita, così con la stessa figlia che ha scoperto la frode, e infine con sua moglie, trincera i suoi tentativi di evitare il carcere con la scusante di non volere mettere sul lastrico gli investitori e le loro famiglie. Significativa, in realtà, nello scontro con la figlia la sua affermaziuone che lui è "il patriarca, è dio ... e tu lavori per me, tutti lavorano per me". In diversi momenti si è indotti dal regista a parteggiare per il protagonista nel cercare a tutti i costi di trovare una uscita, ma lascio allo spettatore giudicare se ci si trovi di fronte ad un mondo immorale o piuttosto amorale, così come di interpretare i sentimenti del protagonista nel finale del film.
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