Trama
Robert Miller (Richard Gere), magnate dell'alta finanza, sta cercando disperatamente di vendere il proprio impero economico prima che le autorità scoprano i suoi illeciti finanziari e che la sua vita vada in rovina, trascinando nel fango anche la figlia e la moglie Ellen (Susan Sarandon), a cui è legato nonostante abbia da tempo una relazione con la giovane mercante d'arte Julie (Laetitia Casta). A causa di un terribile incidente che lo vede coinvolto nell'omicidio dell'amante, Miller si ritrova però costretto a chiedere aiuto a Jimmy Grant (Nate Parker), il figlio di un ex dipendente, mentre il detective Michael (Tim Roth) cerca con ogni mezzo di far luce sui punti oscuri della vicenda.
Approfondimento
LA FRODE: INTRIGHI E SEGRETI DIETRO LA CRISI FINANZIARIA
La frode segna il debutto alla regia dello scrittore Nicholas Jarecki. Per il suo esordio, Jarecki ha potuto contare su un cast artistico di primo piano, affiancato da un cast tecnico che vanta i nomi del direttore della fotografia Yorick Le Saux (Io sono l'amore, Carlos), della scenografa Beth Mickle (Drive), dell'editor Douglas Crise (Babel), del costumista Joe Aulisi (Motel Woodstock ) e del compositore Cliff Martinez (Drive, Contagion). Diplomatosi alla NYU Film School, Jarecki inizia la sua carriera di scrittore con Breaking In: How 20 Film Directors Got Their Start, un volume che racconta gli esordi di 20 grandi registi e da cui lo stesso Jarecki realizza un documentario incentrato sul regista/scrittore James Toback. Figlio di due imprenditori e cresciuto tra operatori finanziari di New York, nel momento in cui decide di dedicarsi al primo lungometraggio comincia a leggere scritti sulla crisi finanziaria globale del primo decennio del Duemila, trovando nella raccolta di saggi The Great Hangover - usciti con l'edizione americana della rivista Vanity Fair - varie analisi sui motivi del collasso economico. Spinto da un amico ad accelerare i tempi di scrittura, all'idea di una riflessione sulla mentalità arrogante che ha portato alla crisi Jarecki affianca una storia familiare fatta di intrighi e segreti, ambientata in un universo il più realistico possibile e privo di luoghi comuni cinematografici.
Nonostante avesse a disposizione un esiguo budget, durante i 21 giorni di riprese Jarecki gira in 35 mm e in posti esclusivi di New York come il Four Seasons, il Plaza Hotel e il GM Building sulla 5a strada. Il giro di conoscenze personali del regista si rivela fondamentale anche per entrare all'interno della sala del Gran Giurì del tribunale penale di Manhattan (luogo in cui il giorno dopo le riprese Dominique Strauss Kahn ha ricevuto il suo atto d'accusa) e per l'accesso completo al Triborough Bridge, ponte mai concesso prima per il set di un film.
GLI AMBIGUI PERSONAGGI MASCHILI
I problemi di Robert Miller, l'affascinante e sofisticato miliardario protagonista, nascono dal suo rapporto con il denaro, mezzo che gli permette di vivere al di fuori dei confini della comune moralità. A interpretare Miller è Richard Gere. Personaggio ambiguo e ricco di conflitti morali, Miller vive al di fuori di ogni regola e usa la sua ricchezza come mezzo di potere per esercitare la propria volontà sugli altri. Si tratta di un personaggio che ha fatto della doppiezza il suo stile di vita: ha una moglie amorevole ma intrattiene una relazione clandestina con una giovane amante, è un buon padre per i suoi figli ma si impone con chiunque per ottenere ciò che desidera. La famiglia, la ricchezza e l'impero che ha provveduto a creare negli anni però si frantumano all'arrivo della crisi finanziaria, quando Miller stesso oltrepassa i limiti di ciò che è accettabile: ha usurpato la fiducia della gente, ha usato i loro soldi per investimenti irresponsabili e all'improvviso tutto gli si ritorce contro, il suo mondo di illusioni svanisce a contatto con la realtà di tutti i giorni. Nonostante le premesse, però, Miller non è un personaggio cattivo, si tratta semmai di un uomo costretto a ritrovare se stesso e la sua umanità, rinunciando al mondo di compromessi e potere a cui si è ormai abituato. Tutte le decisioni sbagliate, illegali o immorali, che prende sono dettate dagli obblighi di responsabilità che prova nei confronti di tutti coloro che lo circondano, convinto di agire nel migliore dei modi possibili.
Quando Miller finisce nei sospetti della polizia, è il detective Michael Bryer a non dargli tregua. Poliziotto corrotto e minaccioso per intelligenza e cattiveria, Michael è interpretato da Tim Roth, pronto al suo ritorno al cinema dopo aver concluso la felice esperienza sul set della serie tv Lie to me. Bryer sa che Robert è colpevole dei suoi crimini ma non ha prove per incastrarlo e la sua più grande paura è che possa rimanere libero grazie ai suoi soldi. Si tratta di un copione che ha visto già altre volte e non ha più intenzione di lasciare impunito un colpevole.
Per offrire anche un punto di vista alternativo al mondo dell'alta finanza, Jarecki crea il personaggio di Jimmy Grant, un giovane nero dei bassifondi che funge da contrappunto morale ai comportamenti di Miller. Per il ruolo, ha scelto l'attore Nate Parker. Per calarsi nella parte, Parker ha frequentato per molto tempo una comunità che si occupa di ragazzi disagiati di Brooklyn, cercando di capire quali sono gli stili di vita e le esigenze che spingono a mettere in pratica certi comportamenti piuttosto che altri.
In tutto il film aleggia anche il nome di Mayfield, un potente deus ex machina che compare in scena per pochissimi minuti. A interpretarlo è Graydon Carter, caporedattore di Vanity Fair e responsabile dei saggi sulla crisi finanziaria che hanno ispirato Jarecki.
LE TRE DONNE DI ROBERT MILLER
Attorno a Robert Miller ruotano le vite di tre differenti donne: la moglie Ellen, la figlia Brooke e l'amante Julie. Ellen, dotata di tutte le caratteristiche che servono a una buona moglie (fascino, bellezza e cuore), è interpretata da Susan Sarandon, che a distanza di anni da Shall We Dance? ritrova come "marito" Richard Gere. Come tutti i personaggi del film, anche Ellen è circondata da un alone di ambiguità: nessuno è mai sicuro delle ragioni delle sue azioni. Non si sa se è alla conoscenza delle frodi del marito o se è realmente all'oscuro di tutto. Una cosa però è certa: dopo trent'anni di matrimonio e di amore, è decisa a rimanere accanto a Robert e a oltrepassare i propri limiti. Ogni sua decisione ha il fine di preservare la propria famiglia e in particolar modo la figlia Brooke, colei che ravvede nei comportamenti del padre una forma di tradimento. Brooke fa parte dell'impero econmico di famiglia e ha sempre riposto fiducia in tutto ciò che il padre fa, rimanendo ferita nel momento in cui invece scopre la verità. Esperta di fondi di investimento, brillante e dotata di eccezionale bellezza, è interpretata da Brit Marling, scelta dal regista dopo averla notata in Another Earth e realmente esperta di economia per aver lavorato alla Goldman Sachs dopo aver conseguito la laurea all'università di Georgetown. Per la parte dell'amante Julie, una donna molto sensuale con una vita e un lavoro che esulano da Robert, Jarecki ha provinato più di 70 attrici prima di scegliere l'ex modella francese Laetitia Casta, da tempo dedicatasi alla carriera cinematografica.
Note
Nicholas Jarecki ha messo su un cast eccellente (Richard Gere cattivo elegante, Susan Sarandon moglie devota e decisa, Brit Marling figlia idealista e Tim Roth sbirro ostinato) e lo ha fatto stare sul set abbastanza per mettere insieme un bel thriller che si divide tra lo scandalo privato e la frode pubblica, senza moralismi. L’opera è di grana grossa ma buona. E ci ricorda che tutti possono essere comprati. La differenza sta negli zeri che servono a farlo.
Trailer
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Commenti (5) vedi tutti
A parte il pessimo doppiaggio alla Casta, molto fuori parte e in evidente imbarazzo recitativo, è una pellicola pregevole che sa il Richard Gere suo.
leggi la recensione completa di 79DetectiveNoirDa vedere assolutamente. Una delle migliori interpretazioni di Richard Gere. Un cast stellare per questo film che mi ha colpito molto. voto 9
leggi la recensione completa di filmistaThriller finanziario e dramma umano,dipinto di noir, è un film interessante e ben recitato.
leggi la recensione completa di Furetto60Appena sufficiente…palloso oltre misura.
commento di Tex MurphyLa crisi economica sfiora ma non tocca i magnate della finanza che alla fine se la cavano sempre alla grande. Un intramontabile Richard Gere non può cambiare le sorti di una pellicola poco più che sufficiente.
commento di enandre