Regia di Bernardo Bertolucci vedi scheda film
L'ultima opera del grande maestro Bertolucci è un film dal sapore agrodolce, in parte irrisolto, fin troppo intimista e non del tutto convincente. Nel raccontare l'autoisolamento di Lorenzo, ragazzo problematico e solitario che si nasconde nella cantina di casa mentre la famiglia pensa sia in gita scolastica di una settimana con la sua classe, ed il suo incontro (fin troppo "telefonato", a dire il vero) con la sorellastra Olivia (avuta dal padre con un'altra donna e che il ragazzo non ha mai conosciuto) emergono tutte le diversità di carattere (lei esuberante, nonostante la dipendenza dall'eroina, lui tenebroso e cupo) ma anche i punti in comune che li porteranno a smussare le rispettive spigolosità. Rimane però tutto in penombra, e non solo perchè il film si svolge quasi interamente nel semi-buio della cantina, ma perchè sembra voler solo accarezzare le enormi difficoltà di entrambi, terminando in un finale che delude un pò per una certa vacuità, e di cui si salva solo il richiamo musicale di "Space Oddity" di Bowie, quasi a parlare più dei fatti (è infatti riprodotta la versione italiana "Ragazzo solo, ragazza sola" cantata dallo stesso Bowie e con testo di Mogol). Un film non del tutto convincente che comunque rappresenta anche un'ultima riflessione sincera di Bertolucci sulla difficoltà di comunicare dei giovani con il mondo degli adulti e su come il richiamo dell'autoisolamento, ma anche della droga, sia spesso un modo di anestetizzarsi davanti alle prime vere difficoltà della vita.
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