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Io e te

Regia di Bernardo Bertolucci vedi scheda film

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La recensione su Io e te

di GIANNISV66
10 stelle

Dimmi ragazzo solo dove vai,
Perché tanto dolore?
Hai perduto senza dubbio un grande amore
Ma di amori e' tutta piena la città,

No ragazza sola, no no no
Stavolta sei in errore
Non ho perso solamente un grande amore
Ieri sera ho perso tutto con lei.

Nello stesso momento in cui sullo schermo Olivia abbraccia il fratellastro Lorenzo cantando la splendida canzone di David Bowie (Space Oddity, ma nelle parole italiane di Mogol), ebbene proprio lì ho realizzato che tutto quello che fino a quel momento era passato sotto i miei occhi non era stato altro che la preparazione  a quella scena, pochi minuti in cui si condensavano tutte le emozioni che il regista aveva voluto trasmettere con questo suo ultimo titolo.
Un lavoro particolarissimo questo Io e Te, si potrebbe sbrigativamente liquidarlo come un film sulla incomunicabilità, sul desiderio di evasione, sulla ricerca di un affetto sincero (che è quello che manca ai due protagonisti, due anime specularmene rabbiose che una convivenza forzata e del tutto casuale porta a uno scontro che si trasforma in tenerezza).
Ed in effetti Io e Te è questo, ma è anche qualcosa di più. Si discute spesso su cosa vogliano dire espressioni quali “la mano del maestro” oppure “il tocco inconfondibile del tale regista”, qui il concetto viene esplicitato in una maniera che stento a trovare altrove così nitida.
La storia dell’adolescente problematico che si nasconde in una cantina approfittando di una settimana bianca scolastica (cui partecipa fittiziamente) per allontanarsi da una madre iper-preoccupata e terrorizzata nella sua inadeguatezza di fronte a questo suo figlio così strano (ma lo è poi così tanto?), e in fuga da un mondo che non sente appartenergli né a cui sente di appartenere, è solo il pretesto per un’indagine sulle più profonde necessità dell’anima, ed è persino sconcertante che un regista non giovane anagraficamente (ma lo è assolutamente nello spirito, almeno lo dimostra qui) affronti questo tema con una delicatezza da far invidia a chi almeno dal punto di vista dell’età dovrebbe sentirsi più vicino ai due protagonisti.
Due, perché nella cantina – astronave (come quella del Major Tom della canzone di Bowie) dove Lorenzo cerca quella pace che sembra non avere altrove (“I'm feeling very still / And I think my spaceship knows which way to go”  Mi sento molto tranquillo, E penso che la mia astronave sappia dove andare) piomba Olivia, sorellastra semi-dimenticata, una vita sprecata nella devastazione della droga.
I due si annusano, si detestano, ma piano piano capiscono di essere complementari, le due facce di una stessa medaglia accomunati da un padre assente (non ne vediamo mai la faccia né ne sappiamo il nome, e questo è emblematico) e alla fine si ritrovano, prendendo coscienza del loro amore.
E quella scena meravigliosa e commovente, sulle note struggenti di una delle più belle canzoni della storia del rock, entra senza mezzi termini nel cuore dello spettatore.
Non è un film perfetto Io e Te, non lo è neanche in quel finale sospeso a metà, tecnicamente potremmo definirla una buona pellicola ma con alcune spazi vuoti e più di una scena irrisolta. Eppure per quella sequenza sento dalle corde del mio animo di dovergli dare il massimo dei voti.
Motivato anche dalla splendida interpretazione dei due protagonisti Tea Falco (Olivia) e Jacopo Olmo Portinari (Lorenzo).

Sulla trama

La mia mente ha preso il volo
Un pensiero uno solo
Io cammino mentre dorme la città

I sui occhi nella notte
Fanali bianchi nella notte
Una voce che mi parla chi sarà?

Dimmi ragazzo solo dove vai,
Perché tanto dolore?
Hai perduto senza dubbio un grande amore
Ma di amori e' tutta piena la città,

No ragazza sola, no no no
Stavolta sei in errore
Non ho perso solamente un grande amore
Ieri sera ho perso tutto con lei.

Sulla colonna sonora

Splendida e ben curata, con la presenza dei Muse (Sing for Absolution) e dei Cure (Boys don't cry) ma la canzone di David Bowie......quella è davvero sopra di noi..... nel cosmo

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