Regia di Claudio Fragasso vedi scheda film
Fino a che punto ci si può spingere in basso, quanto a fondo si può scavare a mani nude negli escrementi del cinema italiano, godendo della fruttuosa raccolta e dando in pasto al pubblico i trofei di tale nefanda escursione nel pessimo gusto e nel trash-non-del-tutto-volontario-per-non-riuscire-a-concepire-alternativa? Eccovi la risposta: si intitola Operazione vacanze, è un film di una bruttezza davvero rara e l'hanno scritto un Jerry Calà proiettato malissimo verso i settanta e il suo fido collaboratore in fase di sceneggiatura, Gino Capone, con la firma addizionale della moglie del regista, Rossella Drudi. Il regista, suo malgrado perchè potrebbe fare ben di meglio, ma quel che gli offre l'Italia di questi anni è solo poltiglia vomitevole di tale risma, è Claudio Fragasso, un passato fra b-movies con spiccata predilezione verso l'action (che comunque gli è sempre riuscito dignitosamente) e un presente ad arrancare dietro a budget risicati (ma che diavolo sarà questa Iervolino entertainment che produce Operazione vacanze?) e vecchie bavose glorie del demenziale anni '80 ormai ridotte alla sagoma della controfigura della macchietta del manichino dell'ombra di sè stesse. No: non spenderemo una sola parola per descrivere Jerry Calà e le condizioni in cui si è ridotto nel 2012; ci limiteremo a constatare che al suo fianco è riuscito (onore a lui, detto in tutta sincerità) a radunare un cast di non-attori di prim'ordine: un'ex soubrette in calo di popolarità (Valeria Marini), un doppiatore (Francesco Pannofino), un comico del fu Bagaglino (Maurizio Mattioli), un ex protetto di Pieraccioni, ormai desaparecido del grande schermo (il pur bravo Massimo Ceccherini, qui confinato in una parte a dir poco becera), un caratterista vanziniano (Enzo Salvi), un personaggetto televisivo che nessuno ricorderà sei mesi dopo l'uscita del film (Rocco Ciarmoli) e un antico compagno di - abbondantissime - merende (Umberto Smaila). E che tutti questi signori sono stati confinati in una storia - a voler essere gentili, e lo saremo perchè offendere questo film sembra un po' come picchiare un handicappato - risibile, scritta con la mano sinistra di uno scimpanzè ubriaco e dotata di dialoghi dalla difficilmente eguagliabile banalità. Poi conviene fermarsi: sparare ai pesci nel barile è un'attività in ogni caso disdicevole. Gli anni '80 sono sepolti, ma di tanto in tanto emettono qualche fuoco fatuo del calibro di questo Operazione vacanze; grazie al cielo, gli italiani del 2012 stanno troppo male per poter andare a vedere al cinema questa roba: il film incasserà così un'incredibile miseria e passerà completamente inosservato. 1/10.
Un anziano pianobarista di quart'ordine, approfittando di un qui pro quo, sfugge all'ira vendicativa di un boss mafioso spacciandosi per animatore turistico. Sarà l'occasione per provarci con ogni squinzia giovane, bellissima e ricchissima (e nell'Italia del 2012 va anche detto che abbondano, praticamente non c'è altro in giro).
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