Regia di Peter Lord, Jeff Newitt vedi scheda film
Il nuovo lavoro in stop motion della Aardman è una ironica parodia delle leggende legate ai briganti dei 7 mari che non lesina di inserire anche una velata ma ficcante critica allo strapotere dei politici, alla corruzione dell'ambiente scientifico e alla mania di protagonismo della società odierna.
Ambientata cronologicamente in un'epoca in cui di pirati in verità ve n'erano ormai ben pochi, l'età vittoriana, la trama gioca con la personalità capricciosa e vanesia della stessa celebre sovrana inglese, con le vicende di Charles Darwin e il caso etologico dei dodo, volatili creduti estinti e tanto rari da accendere le contese e il desiderio di possesso da parte dello scienziato in cerca di fama e della regina che vuole esibirlo come trofeo culinario.
Il punto è che il suddetto dodo è l'animale di compagnia dello spiantato Capitan Pirata, una mascotte affettuosa e un membro della sua sgangherata ciurma. Da qui una serie di girandole.
Forse la carne al fuoco è un po' abbondante e pesantuccia per poter essere digerita con facilità da un pubblico giovanissimo, mentre ai più grandi è l'estremo surrealismo di molte sequenze stile Looney Tunes a destare qualche difficoltà nel seguire la visione.
Insomma l'anima del film c'è ed è originale, ma anche squilibrata e per questo non riesce a convincere al cento per cento, pur mostrandosi piacevole, ben realizzato e pieno di invenzioni.
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