La recensione su Anime sporche

Anime sporche (1962): Jane Fonda

Anime sporche (1962): Jane Fonda

Anime sporche (1962): Anne Baxter

Anime sporche (1962): Jane Fonda, Laurence Harvey

Anime sporche U.S.A. 1962 la trama: Alla morte del padre un uomo si mette sulle tracce di Hallie la ragazza che ha amato e lasciato tre anni prima per accudire il padre malato. Dopo lunghe peripezie la ritrova in una Casa d’appuntamenti gestita da Jo Courtney. La recensione: Il film di Edward Dmytryk è tratto da un romanzo di Nelson Algren, si parte subito alla grande con gli iconici titoli del geniale Saul Bass, un gatto nero nella notte che procede in modo regale, lo ritroveremo alla fine del film dopo il drammatico finale nei titoli di coda. La colonna sonora affidata ad Elmer Bernstein, la fotografia un bn uno delle cose più riuscite del film di Joe Mc Donald, molto attivo negli anni sessanta, collabora alla sceneggiatura John Fante scrittore emerito. Un film su un tema scottante e scandaloso per l’epoca l’esercizio della “professione” , le donne sono grandi protagoniste a partire da Capucine splendida Hallie Gerard prostituta d’alto bordo, ragazza malinconica ed elegante, destinata ad un finale tragico “Bluff - Storia di truffe e di imbroglioni” del 1976 fu il film che me la fece conoscere ed apprezzare lei è la ragazza ricercata da Dove Linkhorn, un misurato Laurence Harvey, capace di interpretare il suo personaggio con misura ed introspezione psicologica , compare nella vicenda anche Jane Fonda(Kitty West) ancora acerba, ma già straordinariamente brava, ragazza semplice, preda del suo carattere debole e della sua situazione economica disagiata, incontra all’inizio del film Dove, tenta di sedurlo, ma lui ha in mente solo Hallie, quindi le loro strade si separano dopo una tumultuosa notte nella locanda di Teresina che si innamora di Dove , altra figura centrale del film, interpretata dalla grande Anne Baxter, le strade di Kitty e Dove si incroceranno di nuovo, quando lei verrà assunta da Jo nella sua casa. Meravigliosa per durezza e cinismo Barbara Stanwyck titolare della casa di tolleranza, donna senza scrupoli, dedita solo all’accumulo del denaro, la giusta evoluzione nera della femme fatale de “La fiamma del peccato”. L’occhio attento dello spettatore preparato non può non notare anche la bravissima attrice di colore Junita Moore, in un piccolo ruolo , lei fu la mamma di Sarah Jane, la bellissima attrice Susan Khoner, ragazza mulatta che disconosce la mamma ed il colore della sua pelle , per rivendicare il suo diritto ad avere una relazione con ragazzi bianchi praticamente si sente una negra bianca , nel bellissimo film di Douglas Sirk “Lo specchio della vita” del 1959, film che ha contribuito ad alimentare la mia passione cinefila. Il film è la dura rappresentazione del fango sulle stelle, tutte le donne viziose e bellissime sull’orlo del precipizio, ma unite in un destino che sa di beffa, tutte ragazze bellissime e perdute, tutte con la loro psicologia, molto ben illustrata dal regista. Anime sporche consigliato a chi ama il cinema altamente drammatico, le belle storie alla Williams, cinema classico in un bianco e nero sfavillante, che non fa assolutamente rimpiangere l’uso del technicolor voto 8 Interpreti e personaggi Laurence Harvey: Dove Linkhorn Capucine: Hallie Gerard Jane Fonda: Kitty Twist Anne Baxter: Teresina Vidaverri Barbara Stanwyck: Jo Courtney Joanna Moore: miss Precious Richard Rust: Oliver Karl Swenson: Schmidt Don 'Red' Barry: Dockery Juanita Moore: Mama John Anderson: predicatore Ken Lynch: Frank Bonito Todd Armstrong: tenente Omar Stroud Sherry O'Neil: Reba John Bryant: Spence Kathryn Card: Landlady Ted Jacques: sceriffo Lee Marvin: Slob