Regia di Sidney Lumet vedi scheda film
Lumet è un regista che raramente delude, uno dei pochi che con piglio quasi cronachistico ha saputo raccontare le contraddizioni sociali e politiche dell’America, uno che fin dal suo straordinario esordio (La parola ai giurati) non ha temuto di esporsi in prima persona affrontando argomenti difficili e magari impopolari.
A prova di errore è un classico della fantapolitica, tratto da un bestseller di Eugene Burdick e Harvey Wheeler il film affronta una tema che oggi puo apparire sorpassato ma che nell’anno di uscita della pellicola era quanto mai attuale, la paura del nucleare e l’insopportabile clima di tensione tra americani e russi erano argomenti scottanti nei primi anni ’60 e il film di Lumet riesce in pieno nell’impresa di trasmetterci questo tipo di sensazioni.
Il destino del mondo nelle mani di sofisticati computer militari, l’uomo impotente di fronte ad un errore che non può correggere, cosa sarebbe potuto succedere in una eventualità di questo tipo?
Questo si racconta in Fail Safe, un bombardiere americano (armato di bombe nucleari) riceve il comando di attaccare Mosca, un ordine causato da un semplice guasto meccanico a cui è impossibile porre rimedio, non basta l’intervento di generali e di tecnici specializzati, non è sufficiente nemmeno l’ordine di ritiro del Presidente (Henry Fonda), regole ferree stabilite in precedenza (e, appunto, a prova di errore), non consentono al pilota del bombardiere di tornare indietro.
Il film di Lumet ha un genesi piuttosto curiosa, nasce come opera indipendente a basso budget ma esce purtroppo nel momento sbagliato, nello stesso anno infatti Kubrick lavora a Dr. Strangelove (le somiglianze tematiche sono evidenti), lo stesso Kubrick appoggiato dalla Columbia fa causa a Lumet e alla produzione del film rivendicando la primogenitura del soggetto.
Legalmente non si arriva da nessuna parte visto che di fondo c’erano comunque due romanzi di autori diversi, ma alla fine per “risarcimento” la Columbia si prende il film di Lumet e lo fa uscire dopo quello di Kubrick, di fatto condannandolo ad una minore visibilità.
Le due pellicole comunque sono profondamente diverse nell’opproccio al tema, Lumet come è nel suo stile costruisce una scenario rigoroso e assolutamente credibile, la tensione è tangibile fin dall’onirico incipit (il sogno del matador) e l’obbiettivo è chiaramente quello della denuncia di un sistema ad alto rischio assolutamente fallibile, Kubrick gioca con la satira raggiungendo risultati grandiosi ed alla fine esalta la netta differenza tra un ottimo film (Fail Safe) e un capolavoro (Dr. Strangelove).
In A prova di errore si muovono diversi personaggi e tutti sono ben caratterizzati, in particolare ci colpisce il modo in cui viene delineato l’ambiente militare, l’onestà intellettuale del regista è chiara nel non mostrare solo la faccia guerrafondaia e ottusa delle alte cariche americane e la figura del Colonnello Black (Dan O'Herlihy) fa da perfetto contraltare a quella più combattuta del Gen. Bogan (Frank Overton) e a quella decisamente più instabile del Col. Cascio (Fritz Weaver).
Volti pochi noti al grande pubblico, attori che venivano dalla televisione (come Lumet del resto) e che alla televisione sarebbero poi tornati, volti come quello di un giovanissimo Larry Hagman (il traduttore Buck) che diventerà famoso in tutto il mondo interpretando J.R. nella serie tv Dallas.
Non mancano tuttavia le star, Henry Fonda interpreta con il suo consueto ed impeccabile stile il Presidente americano, un ruolo inutile dirlo, che gli calza a pennello e che aveva già ricoperto altre volte in passato, la sorpresa è rappresentata da Walther Matthau che qui troviamo nella vesti ambigue (e decisamente antipatiche) del Prof. Groeteschele, consulente atomico per il pentagono.
Il personaggio per quanto sopra le righe possa sembrare è invece quello più veritiero, la figura di ispirazione è quella dichiarata di Herman Kahn, scienziato del nucleare famoso per le sue teorie eccessive sui rischi della guerra atomica, Matthau lo caratterizza con una beffarda ironia e i suoi monologhi rappresentano uno dei punti forti del film.
A prova di errore è una pellicola da vedere o da riscoprire, magari confrontandolo con il Dr. Strangelove di Kubrick, o con il remake televisivo uscito nel 2000 a firma Stephen Frears, operazione curiosa girata in presa diretta e in B/N con un cast di livello assoluto, che vede in scena nomi come George Clooney, Richard Dreyfuss, Harvey Keitel e Don Cheadle.
Voto: 8
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