Regia di Sidney Lumet vedi scheda film
1964. Mentre un Senatore della Commissione Difesa sta svolgendo una ispezione nel Centro Strategico di Omaha (Nebraska), uno stormo di bombardieri riceve per errore l'ordine di sganciare la bomba H su Mosca. Le stesse procedure di sicurezza preventivate per situazioni di massimo rischio impediscono alla Base di revocare l'ordine.
Informato dei fatti, il Presidente degli Stati Uniti chiede ai consulenti del Pentagono, riuniti in una sessione di lavoro, uno scambio di opinioni, in cui però non c'è unanimità di parere; alla fine il Ministro della Difesa gli consiglia di inviare dei caccia ad abbattere i bombardieri, pur sapendo però che i caccia - ammesso di riuscire ad eseguire il proprio compito - esauriranno il carburante e precipiteranno nell'oceano artico. A questo punto il Presidente si mette in contatto col Primo Ministro Sovietico per cercare di spiegargli che quello che sta succedendo non è un atto di guerra e che gli USA faranno il possibile per impedire che i bombardieri raggiungano il loro scopo: per cui lo prega di non avviare alcuna rappresaglia.
Ma l'evoluzione degli eventi prenderanno una direzione drammatica che costringerà il Presidente USA a gravissime scelte.
Un thriller fantapolitico tesissimo che si veste di dramma fin dalla scena iniziale, quella dell'incubo del "matador" sognato dal generale che poi compirà il gesto più drammatico di tutti. Un film che raggiunge certamente i suoi obiettivi senza aver bisogno di ricorrere ad alcun gioco spettacolare ed effetti speciali: le scene sono girate in soli 5-6 ambienti, tutti in interni.
Neanche un briciolo di colonna sonora, come ricordo solo in pochissimi film (a mente mi sovviene solo Dogville di Lars von Trier) a sottolineare l'estremo pathos rappresentato nella storia.
Nel cast: un perfetto Henry Fonda nei panni del Presidente USA; il suo traduttore di russo era il giovane Larry Hagman (il futuro J.R. di Dallas); e Walther Matthau, in uno ruolo diverso dai soliti, che interpreta un cinico politologo con la visione della guerra basata unicamente sulla vittoria finale, ignorando qualsiasi tragica conseguenza sull'umanità e la cui freddezza nasconde una grande aggressività (che affiora nel momento in cui schiaffeggia violentemente in macchina una donna attratta da lui).
Gran parte del soggetto affronta gli stessi temi trattati, seppure con un registro completamente differente, da Kubrick ne Il Dr. Stranamore. Lumet preferisce rappresentare la condizione drammatica alla vigilia di eventi che potrebbero rappresentare l'Apocalisse, privilegiando l'aspetto umano in termini emotivi e riconoscendo ai protagonisti la capacità di sapere ragionare e di sapere scegliere.
Kubrick intentò una vertenza, dopo essere venuto a conoscenza che era in lavorazione A prova di errore, tratto dal romanzo di Eugene Burdick intitolato Fail-Safe, al fine di poter fare uscire il suo film per primo.
Invece una causa per plagio fu intentata da Peter George, autore di Red Alert (romanzo da cui Kubrick trasse il suo film), nei confronti di Eugene Burdick.
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