Regia di Sidney Lumet vedi scheda film
In piena Guerra Fredda Lumet sviluppa un gioiello che sembra esprimere le più realistiche paure del cittadino di allora (e la cronaca purtroppo ripropone situazioni simili oggi più che mai). Un errore. Tutto parte da un errore di un sistema tecnologicamente avanzatissimo ma che ha innescato un insieme di reazioni che stanno conducendo a un epilogo catastrofico: una flotta di aerei statunitensi rieceve l'ordine di bombardare il terrritorio russo; superato un certo momento, nessun messaggio, di nessuna natura e di nessuna autorità militare o politica potrà valere da contrordine. Racchiusa tra alcuni ambienti ben definiti: la sala di controllo dell'aviazione, una sala del pentagono dove si è riunito lo stato maggiore ed una saletta in cui il presidente degli Stati Uniti può contattare il suo omologo russo la vicenda si sviluppa in un crescendo di tensione: riusciranno a bloccare l'unico aereo supersite alla flotta che sta puntando a bombardare Mosca? Di fronte a un'eventualità sempre più drammatica il presidente USA, un ottimo Henry Fonda, nel ruolo congeniale di un presidente democratico, cerca di conquistare la fiducia degli avversari e soprattutto scongiurare una reazione che si tradurrebbe in una guerra mondiale. Per i russi il timore di un raggiro da parte degli USA è quasi una certezza inizialmente. Ma soprattutto, gli Stati Uniti cosa potranno concedere per risarcire il nemico qualora questo epilogo si avverasse? Intanto il prof. Groeteschele, consulente del pentagono, un meraviglioso Walter Matthau, conduce con cinismo i propri calcoli e le propone di procedere con fermo cinismo nell'annientare il nemico senza curarsi di conseguenze sul genere umano e sulla civiltà. Gli fa da contraltare il generale Black (interpretato da Daniel O'Herilhy, il "vecchio" presidente della OCP in Robocop) che dimostra un profondo senso di umanità e razionalità, e al quale verrà affidato l'incarico più difficile: in risposta al bombardamento di Mosca, il presidente offrirà di bombardare allo stesso modo New York. Dialoghi eccellenti e delle prove attoriali di alto livello portano questo film ad essere appassionante ed angosciante allo stesso tempo. Un po' come il coevo Sette giorni a maggio la fantapolitica (neanche tanto "fanta") è oggetto di analisi brillanti e di riflessioni profonde.
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