Regia di Roy William Neill vedi scheda film
La famosa (!?) perla dei Borgia, una preziosa gemma che ha portato sfortune e omicidi al suo possessore sin dai tempi dei Borgia, viene portata al Museo di Londra, in parte grazie anche a Sherlock Holmes che riesce a sventarne un possibile furto ma, poco dopo, il gioiello viene comunque rubato proprio a causa di un errore di valutazione da parte di Holmes a cui seguono una serie di orribili omicidi strettamente collegate al furto della perla…
Indiscutibilmente un classico di serie B, La perla della morte è il nono film della serie di Sherlock Holmes, settimo prodotto della Universal Pictures e ormai la rassicurante fisionomia di Rathbone & Bruce soddisfa le attenzioni anche degli holmesiani più difficile, tanto che la serie ormai sembra navigare con il pilota automatico.
La sceneggiatura si ispira in parte a L’avventura dei sei Napoleoni ma presenta diverse aggiunte onde raggiungere la lunghezza necessaria a un lungometraggio ma la trama è in realtà ben poco originale seppur insaporita da una particolare figura di serial killer e resa comunque amabile dai soliti caratteristi sul campo, il solito saccente Sherlock Holmes di Rathbone questa volta però è più maldestro del solito (forse persino troppo) ma permette di mostrare un lato del personaggio visto molto raramente finora, il sempre bonario Dottor Watson di Nigel Bruce e l'ispettore Lestrade di Dennis Hoey sono maldestri come sempre ma questa volta con ruoli più grandi del solito, comunque sempre più improntati al loro ruolo di comic relief della serie.
La sceneggiatura di Bertram Millhauser non rivela particolari sorprese (se non una certa goffaggine dello stesso Holmes), manca di tensione e presenta ben pochi guizzi e molta ordinaria amministrazione. Un episodio sottotono in cui succede davvero poco e ancor meno si avverte il fascino delle brume londinesi e l’unica cosa un po' originale è una variante sul tema de La bella e la bestia con qualche rimando, forse anche involontario, a I delitti della Rue Morgue di Edgar Allan Poe.
La fotografia è di Virgil Miller mentre le musiche sono di Paul Sawtell.
Il cattivo principale, alter ego criminale di Holmes e, per questo, figura molto simile a quella di Moriarty, è interpretato ottimamente da Miles Mander che aveva già interpretato il giudice Brisson in L’artiglio scarlatto.
Fratello minore di un membro del Parlamento, la promettente carriera di Mander si sarebbe interrotta qualche anno dopo per un improvviso infarto, non permettendogli di lasciare davvero il segno a Hollywood.
Ritorna anche Evelyn Ankers, già apparsa in Sherlock Holmes e la Voce del Terrore, questa volta come complice del cattivo di turno. sarà l'ultima volta che è apparirà nella serie e avrebbe recitato in oltre cinquanta film prima di ritirarsi dalla recitazione all'età di appena 32 anni.
Il film vede anche la partecipazione di Ian Wolfe, già apparso in Sherlock Holmes a Washington e L’artiglio scarlatto mentre in seguito comparirà anche ne Il mistero del carillon.
Completano il cast Charles Francis, Holmes Herbert, Mary Gordon e Richard Nugent ma soprattutto c’è anche Rondo Hatton che aggiunge un tocco macabro alla pellicola con l’ombra minacciosa di un mostruoso sicario chiamato Creeper.
Rondo Hatton ha ottenuto la sua massa e il suo aspetto così distintivo a causa di una rara malattia genetica nota come acromegalia. La malattia è causata da un malfunzionamento della ghiandola pituitaria che provoca il rilascio di un ormone della crescita che ha un effetto notevole sulla struttura e sulle dimensioni delle ossa e colpisce comunemente gli uomini di mezza età. Hatton aveva trent'anni quando i suoi sintomi divennero evidenti e fu individuato e reclutato per il cinema dal regista Henry King.
la Universal sperava di capitalizzare la presenza scenica di Rondo Hatton facendoli interpretare lo stesso personaggio (o quasi) anche in altri due film, non correlati tra loro, House of Horrors e The Brute Man.
Questo film infatti fu un tentativo della Universal di presentarlo come un nuovo membro della loro famiglia di "mostri" e avrebbe dovuto continuare a recitare come Creeper in molti altri film, tra cui Spider Woman Strikes Back, altro “sequel” non ufficiale di una pellicola dell’Holmes di Rathbone, ma un infarto causatogli proprio dall'acromegalia avrebbe interrotto la sua carriera cinematografica due anni dopo. Quando morì aveva solo cinquantun anni.
N.p.: Un personaggio chiamato The Golem, un assassino brutale che schiaccia le sue vittime a mani nude, è un riferimento diretto al Creeper di Hatton e compare nel terzo episodio della prima serie Sherlock della BBC.
VOTO: 5
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