Regia di Stefano Mordini vedi scheda film
Tosto ma valido
Tratto dal romanzo omonimo di Silvia Avallone vincitore, tra gli altri, del Premio Campiello Opera Prima e tradotto in 18 lingue, è un film decisamente coriaceo. L'adolescenza negata a due ragazze, che vivono le vicissitudini esistenziali e lavorative del mondo operaio,quello che sembrava essere scomparso dalla coscienza comune, dai mezzi di comunicazione e dalla realtà addirittura.In questo lavoro è strettamente connesso e legato all'acciaieria di Piombino, quasi unica opportunità di lavoro per i giovani abitanti dell'isola d'Elba.Piombino è una città la cui economia ha da circa un secolo ruotato intorno a quella acciaieria, che un tempo si chiamava Ilva ora, passata di proprietà, è divenuta Lucchini.
Tutta la storia ruota intorno a questa "maledizione"questo fuoco che tempra il minerale destinato a divenire acciaio, ma forgia anche il carattere di chi ci è costretto a lavorare, indurendolo e inaridendolo,abbrutendo anche chi gli sta vicino,ciò che invece resta tenero è il sentimento d'amicizia tra Anna e Francesca, che malgrado contingenze avverse e incomprensioni, conserva una sua intima purezza che va al di là di tutto. Iperrealistico, ha comunque un ritmo lento, come le macchine della fabbrica. Attori ispirati, però il lavoro è veramente tosto.
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