Regia di Stefano Mordini vedi scheda film
Vacui vuoti. Silenzi, immagini senza calore e profondità, espressioni languide e sguardi vitrei. Un film senza spessore, senza la solidità di trama necessaria a far reggere una pellicola senza annoiare. Ma qui non si capisce niente, ne il messaggio che vuole dare, ne ciò che, si presume, voglia raccontare. Scorre senza lasciare traccia, non servono nemmeno le comparse di attori (poco) noti, non servono perché la storia fa acqua da tutte le parti. Quelle protagoniste davvero troppo piccole, non solo in senso anagrafico, ma proprio minute anche di fisico, scompaiono tra gli attori che le circondano. La recitazione è (quasi) inesistente, solo una messa in scena piatta e inemozionale, che passa per la memoria ma ne esce un attimo dopo. Inutile. A questo punto mi chiedo se il lavoro della Avallone, l’autrice del libro da cui il film è tratto, abbia fatto un lavoro migliore ma poi desisto all'idea di leggerne il romanzo per il timore di rimanere doppiamente delusa. Mi terrò il dubbio, forse, e lascerò che mi sfugga dalla mente anche l’ultimo frammento di questa dimenticabile pellicola.
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