Margherita Camurati (Ludovica Falda) ha nove anni ma non è una bambina come le altre. Pulce, come la chiamano tutti, è autistica, beve solo tamarindo e ascolta musica classica. Entrare nel suo mondo non è facile ma la famiglia ha fatto di tutto per farla sentire normale e garantirle un'esistenza tranquilla, costruendo un universo in cui comunicare per immagini è più facile che farlo con le parole. A lei si dedicano mamma Anita (Marina Massironi), papà Gualtiero (Pippo Delbono), nonna Carmen (Piera Degli Esposti) e, soprattutto, la sorella Giovanna (Francesca Di Benedetto), di qualche anno più grande. Finché un giorno la serenità della casa è sconvolta dal non ritorno di Pulce, prelevata a scuola dalle autorità e condotta in una comunità. Sulla famiglia si abbatte la scure della più pesante delle accuse: Gualtiero è sospettato di aver abusato di Pulce e la giustizia deve a tutti i costi fare il suo percorso, con il rischio di aver preso un abbaglio che difficilmente potrà ridonare ai Camurati il clima di serenità che si respirava prima.
Note
L'esordio dietro la macchina da presa di Giuseppe Bonito, ispirato all’omonimo libro di Gaia Rayneri, la vera Giovanna, è un piccolo grande film. Una storia dolorosa, purtroppo autentica, che non sveliamo nel dettaglio ma che gli autori, con felice intuizione, fanno vivere soprattutto attraverso la sorella maggiore, costretta a barattare le incertezze tipiche dell’adolescenza con l’urgenza di crescere subito. Di "Pulce non c’è", però, sorprende prima di tutto il cast. Da tempo un film italiano drammatico non riusciva a creare un tale equilibrio di caratteri; Pippo Delbono è un dimesso “padre-orco-o-forse-no” che recita di sottrazione per lasciare il giusto spazio alla decisa Marina Massironi, e sono bravissime le esordienti Francesca Di Benedetto (Giovanna) e la piccola Ludovica Falda (Pulce). Un’opera preziosa.
Il Film in questione tratta un Tema a volte poco conosciuto o magari anche preso sotto gamba ma in ogni caso la Pellicola rende abbastanza bene la visione del discorso allo Spettatore.voto.6.
Pulce non c'è... non c'è per chi si aspetta che ci sia “normalmente”. Non parla, non si spiega, non lascia capire i suoi bisogni... Le persone che la amano hanno imparato a comprendere i segnali che lei manda e riescono così a conviverci da 8 anni.
Pulce è il soprannome di Margherita, una bambina di 8 anni affetta da autismo. Con lei vivono la mamma, il… leggi tutto
A perte lo scomodo tema trattato, la cosa che più mi ha colpito del film è la prova sorprendente di Frncesca Di Benedetto, la piccola Giovanna del film, costretta a diventare grande troppo in fretta.
Il film non è male, anche se non raggiunge vette altissime, ma le prove attoriali lo sostengono appieno.
Da guardare per non dimenticare che ci sono persone che queste storie… leggi tutto
E' proprio vero che "Pulce non c'è"! Non c'è neanche un buon motivo per la visione di questo film. Ambientato a Torino bambina affetta da un alto livello di autismo è sorella/figlia di una famiglia il cui padre è medico di famiglia mentre la madre è impiegata in un albergo. Ad un certo punto la bambina "aspie" viene portata alla casa famiglia "Giorni… leggi tutto
In estrema sintesi, ovvero in un tweet, potrei così riassumere quel che penso de “il Pulcino di Kant”, ovvero di “Born Knowing - Imprinting and the Origins of Knowledge” di Giorgio…
Una famiglia di Torino apparentemente normale vive una vita diversa. La piccola di casa, Margherita, ha 9 anni è autistica e vive in un mondo dove la sorella adolescente, Giovanna, il padre e la madre trovano con tanto amore e cura, lo spazio adatto per entrare e riuscire a comunicare con lei. Un giorno però Pulce, questo è il soprannome di Margherita, richiama…
Controverso ma valido film su un tema quanto mai delicato da affrontare, con una lenta e inesorabile disgregazione di una famiglia già duramente colpita dall'autismo della figlia più piccola. Si evita un facile pietismo, ma al tempo stesso alcune scelte appaiano quantomeno azzardate (l'idea che la madre difenda a priori e quasi senza ombra di dubbio il padre accusato di accuse…
Pulce non c'è racconta una vicenda che sembra uscita dal fascicolo di uno dei tanti errori giudiziari che costellano la nostra storia.
Siamo a Torino, dove la piccola Margherita, di otto anni, vive con la famiglia: il padre medico, la madre ex impiegata che ha lasciato il lavoro fuori per badare alle figlie, la sorella più grande Giovanna, di 13 anni. Margherita, che in casa…
Il film di esordio di Giuseppe Bonito, sulla falsariga del romanzo di Gaia Raynieri che ha anche lavorato sulla sceneggiatura, presenta sicuramente un coinvolgimento personale del vissuto del regista, e proprio per questo non può non lasciare traccia nello spettatore, non colpirlo per l’umanità poetica e delicata che è in grado di trasmettere, senza cadere nella…
Questa zitta ragazza errore resta. Pulce non conosce la grammatica. Per lei le parole hanno solo significati intrinseci, che le rendono autonome, indipendenti dal contesto. Sono condensati di pensieri tutti suoi. Talmente personali e liberi da non aver bisogno di uscirle dalla testa, per confrontarsi col mondo. Parlare non serve. Scrivere, poi, serve solo agli altri. A quelli che credono sia…
Lei si chiama Margherita (Falda), ma in famiglia tutti la chiamano Pulce. Ha nove anni ed è autistica. Pur nelle inevitabili difficoltà della convivenza, la vita in casa procede serenamente e con l'affetto di tutti. Fino a quando non arriva il giorno in cui, dietro ordinanza del giudice, Pulce non viene prelevata dalla scuola e condotta in una casa famiglia. Il motivo? La…
Amarissimo lungometraggio di denuncia sociale diretto dall'esordiente Giuseppe Bonito: prima di tutto contro un sistema sanitario italiano che non è più capace di occuparsi di chi ne avrebbe bisogno disperato; poi nei confronti di un sistema giudiziario italiano crudele che imbriglia nelle proprie maglie gli ultimi che, in linea fattuale, se lo meriterebbero. E poi…
E' proprio vero che "Pulce non c'è"! Non c'è neanche un buon motivo per la visione di questo film. Ambientato a Torino bambina affetta da un alto livello di autismo è sorella/figlia di una famiglia il cui padre è medico di famiglia mentre la madre è impiegata in un albergo. Ad un certo punto la bambina "aspie" viene portata alla casa famiglia "Giorni…
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Commenti (1) vedi tutti
Il Film in questione tratta un Tema a volte poco conosciuto o magari anche preso sotto gamba ma in ogni caso la Pellicola rende abbastanza bene la visione del discorso allo Spettatore.voto.6.
commento di chribio1