Dopo cinquant'anni di assenza, Pauline (Charlotte Rampling) ritorna a Torino, città che aveva lasciato da bambina, e divide il suo tempo tra la vecchia casa della zia, piena di ricordi che la riportano a un passato doloroso che ha cercato di dimenticare, e il Melograno, un consultorio per donne alle prese con i problemi della maternità e della depressione post partum, a cui viene introdotta dall'amica dottoressa Angela Gualtieri (Maria Grazia Mandruzzato). A questo centro, si rivolge anche Emma (Elena Radonicich), una giovane ballerina che dopo aver partorito ha incontrato molte difficoltà a convivere con lo status di madre, diventando scostante e insopportabile. L'incontro tra Pauline ed Emma va al di là di ogni più rosea aspettativa, tra le due c'è molta empatia e si crea un forte rapporto che porta entrambe a un doloroso gioco di rispecchiamenti quando una notte Emma scompare dopo un incidente occorso al suo bambino.
Approfondimento
TUTTO PARLA DI TE: L'AMBIVALENZA DELLA MATERNITÀ
Tutto parla di te è il primo lungometraggio di finzione della regista Alina Marazzi, formatasi cinematograficamente a Londra e balzata all'attenzione della critica e del pubblico internazionale grazie al suo primo film documentario Un'ora sola ti vorrei (un ritratto della madre scomparsa realizzato con il montaggio di sequenze filmate dal nonno paterno e premiato a Locarno e Torino). In Tutto parla di te la Marazzi torna a parlare di maternità ma con una prospettiva differente: non più da figlia ma da madre, mescolando testimonianze reali a fiction, racconta la storia di due donne la cui vita si intreccia grazie a un centro per la maternità. Così la regista racconta il suo film in occasione della partecipazione in concorso nella sezione CinemaXXI del Festival internazionale del film di Roma 2012: «Ero con mio figlio appena nato quando una donna mi si avvicinò dicendomi con un sorriso: “Che belli i bambini quando sono in braccio agli altri”. Una frase all’apparenza banale che mi fece riflettere sulla conflittualità che può manifestarsi nel rapporto madre-figlio. Ogni madre conosce quel sentimento in bilico tra l’amore e il rifiuto per il proprio bambino. Una tensione dolorosa da vivere e difficile da confessare, perché va contro il senso comune di quel legame primordiale.
Con questo film ho voluto raccontare l’ambivalenza del sentimento materno e la fatica che si fa ancora oggi ad accettarla e affrontarla. Per restituire la complessità di questo sentimento ho voluto integrare la fiction con materiali diversi: filmati d’archivio, animazioni, elementi documentari, con i quali evocare i vari livelli emotivi che questa tensione muove in chi la vive».
Note
La regista cuce il ricordo con l’immaginazione, l’intervista frontale con la stop motion, ricompone febbrilmente un patchwork che è rappresentazione poetica di una donna/madre alle prese con la dispersione di sé. Ma anche, inevitabilmente, metafora di un altro parto: quello artistico di un’autrice che dà vita a un progetto/figlio, lo scopre poco a poco, ne saggia la meravigliosa, terrificante fragilità e, infine, a lui si abbandona con generosità materna.
Film intenso e molto emozionante quello di Alina Marazzi, brava regista di documentari, in questo “Tutto parla di te” cerca, e ci riesce, di fondere insieme materiale documentaristico con una storia fiction su un tema difficilissimo come quello della crisi post partum, o comunque sulla consapevolezza delle giovani (e non) mamme che il nuovo stato materno non è così “automaticamente”… leggi tutto
Alina Marazzi, documentarista appassionata e sensibile, particolarmente attratta dalla figura femminile e dalle problematiche inerenti il ruolo della donna nella società, esordisce nella fiction con questo film che, come è stato detto, probabilmente chiude o completa una trilogia sulle donne iniziata con "Un'ora sola ti vorrei" e proseguita con l'applaudito "Vogliamo anche le rose". Un esordio… leggi tutto
Tutto parla di te Italia 2012 la trama: Una donna anziana Pauline( Charlotte Rampling) fa il suo ritorno a Torino dopo lungo tempo ed inizia a frequentare un centro maternità diretto da Angela(Maria Grazia Mandruzzato) una sua amica di lunga data.In questa struttura conosce Emma(Elena Radonicich) una mamma in piena crisi post parto,che riesce ad aiutare psicologicamente,…
L’infelicità di essere madre. Il senso di colpa per il fatto di sentirsi sbagliate, e di non riuscire ad amare i propri figli. L’atroce dubbio di odiarli, ed il pensiero di far loro del male. La depressione post partum è la versione estrema e patologica di un disagio che nasce dal trauma di una situazione improvvisamente mutata, di una responsabilità che emerge dal nulla e lega per la…
Alina Marazzi dimostra ancora una volta la sua sensibilità estrema, intensa e struggente. Come di consueto dal punto di vista stilistico scheglie il film contaminato dal documentario. Una necessità urgente di raccontare il vero utilizzando si attori, ma storie vere e tanto di testimonianze. La maternità vissuta in ogni singola donna come un evento a volte lieto ma più spesso contrastato…
TUTTO PARLA DI TE: L'AMBIVALENZA DELLA MATERNITÀ Tutto parla di te è il primo lungometraggio di finzione della regista Alina Marazzi, formatasi cinematograficamente a Londra e balzata all'attenzione della critica e del pubblico internazionale grazie al suo primo film documentario Un'ora sola ti vorrei (un ritratto della madre scomparsa realizzato con il montaggio di sequenze filmate dal nonno paterno e premiato a Locarno e Torino). In Tutto parla di te la Marazzi torna a parlare di maternità ma con una prospettiva differente: non più da figlia ma da madre, mescolando testimonianze... segue
Film intenso e molto emozionante quello di Alina Marazzi, brava regista di documentari, in questo “Tutto parla di te” cerca, e ci riesce, di fondere insieme materiale documentaristico con una storia fiction su un tema difficilissimo come quello della crisi post partum, o comunque sulla consapevolezza delle giovani (e non) mamme che il nuovo stato materno non è così “automaticamente”…
Alina Marazzi, documentarista appassionata e sensibile, particolarmente attratta dalla figura femminile e dalle problematiche inerenti il ruolo della donna nella società, esordisce nella fiction con questo film che, come è stato detto, probabilmente chiude o completa una trilogia sulle donne iniziata con "Un'ora sola ti vorrei" e proseguita con l'applaudito "Vogliamo anche le rose". Un esordio…
Quanto, di se stessa, perde una donna quando dà luce a un bambino? L’opera equilibrista di Alina Marazzi parte da questa domanda, dal ribaltamento della nascita di un figlio considerata come “regalo”, come “arricchimento”. Le donne, invece, spesso si smarriscono, perdono pezzi che non riconoscono. Lasciano, così, una scia terribile e luminescente di frammenti di sé, che la Marazzi…
Nel suo primo film Alina Marrazzi cercava, recuperandola, la figura della madre morta suicida quando lei era ancora piccola. Un assenza che lo schermo compensava con un collage di materiale d'archivio ed in super 8 che nel cercare di comprendere le ragioni di quel gesto riusciva a restituire la presenza del genitore. Un operazione che nasceva da un bisogno reale e funzionava come terapia…
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Commenti (2) vedi tutti
Alina Marazzi tra fiction e realtà ci racconta la difficoltà di essere madri, film raffinato da vedere.
leggi la recensione completa di claudio1959Film visto mesi fa ma lento e noioso.voto.0.
commento di chribio1