Regia di Raffaele Verzillo vedi scheda film
La fede, si sa, smuove le montagne: ancora di più può l’ambizione di un padre, ex campione mai arrivato alle Olimpiadi, che si ritrova con il figlio corridore provetto e pronto per Londra 2012, ma inopinatamente determinato a prendere i voti e ritirarsi in preghiera. Gli viene incontro l’amico prete Angelo, uno che tenta di svecchiare la chiesa a suon di santini per iPhone: si potrebbe creare ad hoc la Nazionale Olimpica del Vaticano, per far gareggiare l’aspirante fraticello. Si parte così, in giro per il mondo, a raccattare ecclesiastici con un glorioso passato sportivo, una variopinta Armata Brancaleone di centometristi e tiratrici di peso. L’idea è curiosa e parzialmente ben gestita da Verzillo, alla sua opera seconda, ma soprattutto servita da un cast funzionale, in cui brilla lo sboccato allenatore Giorgio Colangeli, vero motore comico del film. Garbata e a tratti brillante, la commedia sembra guardare a modelli e schemi lontani dalla recente produzione nostrana, anche se la sceneggiatura zoppica parecchio (soprattutto nella sottotrama romantica che coinvolge l’amareggiato Jordi Mollà e l’esuberante Giulia Bevilacqua), e suscitano una certa tenerezza le ambientazioni “esotiche” (Verzillo cerca un po’ d’Africa in giardino e la trova in Puglia, opportunamente camuffata). Tralasciando l’effetto otto per mille del finale, l’intrattenimento, senza troppe ambizioni, funziona.
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