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Alex Cross

Regia di Rob Cohen vedi scheda film

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La recensione su Alex Cross

di will kane
4 stelle

Dopo i discreti risultati al box-office de "Il collezionista" e "Nella morsa del ragno",dai romanzi bestseller di James Patterson,sullo sbirro anomalo Alex Cross,profiler dell'FBI che "entra" nella mente dei criminali e cerca di sventarne le malefatte,in cui il personaggio era interpretato con navigata professionalità da Morgan Freeman,in era di reboot vari,si azzera la serie,si ringiovanisce il carattere e si prova a cominciare una nuova saga gialla,in cui si raccontano un pò le origini di Cross,come mai ha certi lati ombrosi,e come ha perso la moglie:la regia è di un esperto del botteghino come Rob Cohen,cui si deve l'origine di "Fast & Furious" e uno dei migliori film di Stallone nel suo periodo peggiore,gli anni Novanta,"Daylight",quindi era perlomeno giusto aspettarsi un thriller abile.Purtroppo,a giudicare sia dal risultato al box-office,ove ha fatto clamorosamente fiasco,sia da quello del valore filmico,è probabile che l'avventura su grande schermo di Alex Cross si spenga qua.Il protagonista Tyler Perry,fisicamente un colosso goffo e lontano anni luce dalla classe sciolta con cui si muove Freeman,e tantomeno non quello che a prima vista di definirebbe,dall'espressione,un genio dell'investigazione,pare sia un personaggio "bigger than life",che ha fatto anche il senzatetto,si è arricchito facendo show personali e scrivendo commedie sulla propria vita strampalata,qua in veste seria non convince neanche per un minuto.La storia non riesce a sviluppare suspence,di serial killer imprendibili e diabolici ne abbiamo visti forse fin troppi,e su tutto il film vige un'ambiguità tra un garantismo tollerato a malapena e una legge del taglione da applicare senza tanti scrupoli,perlomeno un revenge-movie all'italiana si sarebbe schierato nettamente sul secondo binario,a dispetto di quanto ci si potesse trovare d'accordo o meno.Non parliamo poi di dialoghi e recitazione:oltre a Perry,in visibile difficoltà e con un personaggio non nelle sue corde,Edward Burns,che un tempo sembrava potesse diventare una personalità eclettica,ridotto a fare da spalla a suon di clichès,Jean Reno in una marchetta pecuniaria anche piuttosto tirata via,e il peggiore in scena è lo smagrito Matthew Fox,che,occhi sgranati perennemente e un'aria schizzata da cocainomane sempre su di giri,è uno dei serial killer (denominato "Picasso") più insopportabili e privi di interesse visti al cinema.

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