Regia di Joseph L. Mankiewicz vedi scheda film
Il titolo italiano non deve trarre in inganno: questo non è un intrigo di spionaggio e nemmeno la ricostruzione fedele di un fatto storico. Una spia dilettante che agisce per scopi privati, spinta dal suo sogno romantico con una contessa polacca che esiste solo nel film, esclude infatti le due definizioni. E’ però un elegante quadretto che non perde un colpo dall’inizio alla fine. Ambienti da salotto come sfondo a dialoghi brillanti, imbevuti in una suspense di raffinatissimo livello. I personaggi sono tutti piacevoli (specie gli ufficiali tedeschi, che sfiorano il faceto nelle figure dell’addetto commerciale Moyzisch, del finto commerciante svizzero e dei due gorilla). Von Papen assomiglia molto all’originale mentre Cicero è un James Mason più avvenente di Elyesa Bazna, la vera spia albanese che spiò i segreti dello sbarco in Normandia ma non fu mai innamorato di alcuna contessa, non andò mai a Rio e morì in miseria nel 1970.
Interessante l’ambientazione in Turchia, col classico viaggio in treno che ricorda l’Orient Express e “007 dalla Russia con amore”.
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