Regia di Joseph L. Mankiewicz vedi scheda film
Un regista particolare, che prende molto spesso spunto dal discorso teatrale e qualche opera sua ne è un po' vittima, ma diciamo che la linea generale è sempre quella di fare del cinema, sposandosi molto spesso ad attori di classe e vere base interpretative, che danno l'avvio al discorso.
Ha fato diversi generi, quindi la critica spesso è stata destabilizzata, dai suoi incolonnamenti, ma proprio per questo oggi ci ha lasciato dei rari esempi di cinema diverso dalla routine hollywoodiana, facendo anche scommesse non facile.
Qui siamo nel mondo dello dello spionaggio, muovendosi da una storia formidabilmente vera, e costruisce attraverso una sceneggiatura bellissima assieme all' altrettante abile Michel Wilson (Lawrence d'Arabia, il Ponte sul fiume Kwai e il Pianeta delle Scimmie del 1968) un uans troia piena di suspense, ma cnhe di altri spetti umani che poi si concatenano dando luogo ad un vero capolavoro e non solo di genere.
Il finale è bellissimo, con un Mason formidabile, che non fu neanche candidato all'Oscar
Una trama ben composta sia dal lato privato che di storia spionistica
Ammirevole regia di un film che, purtroppo, vediamo troppo poco, e sentiamo poco nominare dalla critica che invece avrebbe la funzione di riscoprire certi capolavori.
Stupefacente nella sua lucidità, anche sentimentale; si rimane abbagliati dal suo talento e nel finale ci strappa l'applauso
Una sintesi di un personaggio doppio e che lei fa vivere in maniera perfetta, senza sbavature
Un attore non eccelente, dalla maschera esagerata, anche se qui il regista la contiene,ed in fatti nel suo proseguo farà altri generi
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