Regia di Mariano Laurenti vedi scheda film
Pochade scritta e diretta malamente, in grado di strappare qualche sorriso solamente grazie alla professionalità degli interpreti qui decisamente sprecati.
L'onorevole Battistoni (Lino Banfi) si ritrova in casa Anna (Janet Agren), giovane e piacente amante che ha perso la cattedra di insegnante, e che non esita a ricorrere a nastri audio compromettenti per ricattare il politico affinché questi le trovi un'altra sistemazione. Seguito dal fedele sottosegretario Teo Mezzabotta (Alvaro Vitali) e tenuto sotto controllo dall'acida consorte Virginia (Marisa Merlini) Battistoni cerca di appartarsi -inutilmente- con l'amante prima in un vagone letto, poi in un hotel di una stazione sciistica...
Molto (più) volgare e molto (meno) curato dei precedenti titoli firmati da Mariano Laurenti, il film viaggia (oltreché su un treno con parodia di una celebre sequenza in un film di Totò) sui binari della sciocchezza. Ed è un vero peccato, dato che può contare su un Banfi particolarmente energico, sulla preziosa spalla di Gigi Reder (nel ruolo del vescovo) e su Teo Teocoli (il controllore). Qualche risata volgare la strappa (Vitali nel ruolo di sottosegretario gay) e il reparto femminile è ben attrezzato (svètta nell'inattesa prestazione della cameriera Del Santo). Professionale e sprecata, invece, l'indimenticabile Marisa Merlini.
Comparsata flash per il sempre presente (nel genere e all'epoca) Jimmy il fenomeno (travestito da suora ed in cerca della fede).
Qualche risata garantita da surreali momenti affidati a volti di caratteristi tipo Renzo Ozzano (esilarante il caos con i telefoni dell'albergo) o Galliano Sbarra (che con la sua stazza ostruisce il passaggio nel corridoio del vagone letto), non permette di soprassedere su una sceneggiatura indifendibile e su una regia altrettanto mediocre: prova ne siano le tante scene con controfigure (di Banfi e di Reder ad esempio) per nulla somiglianti agli attori o altre gravi disattenzioni di scena (si intravede un braccio di un operatore tenere aperta una porta) che denunciano l'alto menefreghismo imperante sul set e la pochezza data dal "buona la prima".
E l'erotismo? Ma nemmeno sfiorato lontanamente, a meno che non si intenda inserire nel contesto una nuova forma di parafilia: morsi alle orecchie!
Disponibile in Dvd (Federal video) in una edizione decorosa per qualità video 1.85:1 ed audio chiaro e pulito ma paradossalmente più breve (non arriva ad 84 minuti) delle versioni passate frequentemente in televisione.
Vano extra presente con un trailer, sintetiche schede biofilmografiche e un brutto speciale di 17 minuti nel quale Laurenti (che poco modestamente si autorivaluta definendosi primo regista di serie B) e Vitali (che del film ha ricordi a dir poco confusi) parlano a ruota libera di un prodotto sicuramente minore nella già "marginale" commedia sexy all'italiana.
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