Trama
Protagonista della storia (per certi versi un aggiornamento di quella di Caino e Abele) è una famiglia alsaziana di piccoli commercianti (padre, madre e due figli) proprietari di un negozio. Il conflitto fra i due fratelli è fortissimo: uno è gay e antirazzista; l’altro è un etero convinto e “vagamente collaborazionista” che non accetta la diversità del fratello e le sue “relazioni peccaminose” (poco gradite anche dal padre). Per dargli una lezione, lo denuncia così al locale commissario di polizia (siamo negli anni della seconda guerra mondiale durante l’occupazione tedesca della zona). Brutalmente torturato in cella (il suo compagno sarà addirittura trucidato dalle SS) il giovane viene deportato nei campi di sterminio nazisti dai quali uscirà lobotomizzato e praticamente in agonia, alla fine della guerra, ma solo per morire nel suo letto. Il fratello delatore verrà arrestato al momento della liberazione, ma schiacciato dai sensi di colpa per le sue azioni, preferirà suicidarsi prima di affrontare il processo…
Note
Il telefilm (perché di questo si tratta) ha una conclusione tutta politica spostata agli inizi del 2000 (e riguarda proprio la lunga lotta portata avanti in Francia per il riconoscimento ufficiale della tragedia dell’”Omocausto”, cosa che è poi effettivamente avvenuta nel 2003) con una toccante scena che vede la ragazza ebrea che i due gay avevano salvato dai nazisti sfidare il picchetto d’onore della manifestazione nazionale a memoria delle vittime del Nazismo a Parigi, e poi, dopo essere stata allontanata dalla cerimonia ufficiale, deporre con dolorosa e solenne dignità sulla tomba dell’amico defunto il mazzo di fiori che avrebbe voluto consegnare durante la celebrazione.
Scrivi un commento breve (max 350 battute)
Attenzione se vuoi puoi scrivere una recensione vera e propria.