Regia di Luigi Zampa vedi scheda film
Angelina è una donna irruente e senza peli sulla lingua, che si fa portavoce delle esigenze della borgata in cui vive: riesce a mobilitare le compagne e insieme a loro compie azioni di protesta al limite della legalità, che procurano varie vittorie (multa a un borsaro nero, distribuzione regolare dell’acqua corrente, occupazione di case sfitte) ma fanno nascere contrasti con il marito carabiniere, che dovrebbe tutelare l’ordine. Si parla di farla eleggere in Parlamento, ma a quel punto intervengono alcuni politicanti che cercano di manovrarla e le fanno perdere la fiducia degli altri borgatari. Il film comincia in modo gioiosamente anarchico, descrivendo le gesta di un Masaniello in versione femminile; poi però subisce un’involuzione simile a quella della protagonista: non si mantiene fedele alle premesse e scivola verso un finale banalmente moralistico, che riafferma il ruolo dominante del capofamiglia di sesso maschile.
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