Trama
Jeroen Boman è un affermato coreografo in crisi di ispirazione. Nel dover spiegare ai suoi ballerini il senso della parola libertà, ricorda in un lungo flashback la sua infanzia, quando nel 1944, dodicenne, a causa delle guerra in corso, fu sfollato assieme a molti altri suoi coetanei da Amsterdam in un piccolo villaggio sulla costa. Il ragazzo, accolto da una povera ma altruista famiglia di pescatori, comincerà in questa nuova realtà a prendere coscienza del suo essere attratto da persone del proprio sesso. Il nodo centrale del racconto riguarda però il legame adolescenziale di amicizia e di innamoramento (trattato con pudore ed estrema delicatezza) che si instaura fra Jeroem e un soldato canadese dell’esercito di liberazione. Alla fine della guerra, i due perdono i contatti e a Jeroen di quella storia rimangono solo un paio di lenti e un profondo desiderio di ritrovare quell’uomo che è stato il suo primo grande amore. Diventato ballerino e coreografo di successo, non ha mai smesso la sua ricerca, resa infruttuosa dalla mancanza di elementi certi. Ritornato nel presente e ritrovata la feconda chiave dell’ispirazione grazie a quella ricognizione nel passato, riceve dalla sua assistente, che conosce la sua storia, una busta che potrebbe riaprire la strada alla speranza.
Note
Tratto dal romanzo autobiografico di Rudi van Dantzig, ballerino e coreografo di nazionalità olandese, il film di Roeland Kerbosch tratta dunque tematiche molto scabrose come l’omosessualità e la pedofilia, ma lo fa con assoluto tatto e uno stile davvero esemplare. Nel 1993, ex aequo con Amazing Grace dell'israeliano Amos Gutman, ha vinto il Festival GLTB di Torino, e la stessa rassegna, nel 2010, in occasione della sua venticinquesima edizione, ha incluso la pellicola nell’elenco “dei 25 film che ci hanno cambiato la vita”.
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Commenti (1) vedi tutti
Ben fatto. Solo un po' estetizzante e sentimentalistico.
commento di kubritch