Regia di Craig Moss vedi scheda film
La parodia di un film dovrebbe corrispondere, concettualmente, a una messa in burla carnevalesca giocata sul ribaltamento, in un territorio simbolico dove tutto è lecito e il sacro diviene profano. Prendiamo Balle spaziali, per esempio: Mel Brooks isolava il mito (Guerre stellari), lo decostruiva osservandolo con la lente della comicità demenziale e lo restituiva, appunto, in senso carnevalesco. Se il sacro in questione, però, è la saga Twilight, il senso dell’operazione cambia obbligatoriamente, poiché la materia da demistificare è, in realtà, di per se stessa demistificata. L’unico modo per parodizzare un testo già (involontariamente) parodia della tradizione vampiresco/mannara di celluloide sarebbe forse realizzarne una versione matura, credibile e dotata di un linguaggio cinematografico compiuto. Craig Moss, invece, la fa facile e semplicemente rinuncia ai filtri canonici alti dell’ironia per giocare basso sul piano scatologico, con campionari stravisti di doppi sensi erotici, volgarità, peti ed escrementi. Le citazioni (tra le altre) da Edward Mani di Forbice, Pirati dei Caraibi, Avatar e Paranormal Activity, del tutto immotivate narrativamente, non bastano nemmeno ad avvicinare il prodotto alla pur mediocre saga Scary Movie. Il cameo trash di Danny Trejo, se possibile, peggiora la situazione. Succhiami è dunque un’inessenziale parodia alla seconda, gestita in modo grossolano come una burla sconcia da scuola media.
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