Espandi menu
cerca
L'onore dei Prizzi

Regia di John Huston vedi scheda film

Recensioni

L'autore

John_Nada1975

John_Nada1975

Iscritto dal 9 novembre 2023 Vai al suo profilo
  • Seguaci 6
  • Post -
  • Recensioni 335
  • Playlist -
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su L'onore dei Prizzi

di John_Nada1975
8 stelle

Tra i migliori film americani degli anni ottanta, e come non ti aspetteresti, un altro tassello- in parte ma significativo in un'estetica generale già nel 1985 più neoclassica e agganciata con il cinema americano della commedia criminale sofisticata -, del cinema e dell'estetica postmoderna anni '80 applicata al gangster movie, da parte del quasi ottuagenario John Huston al suo penultimo film, quello di un quasi commiato non certo senile. Già il materiale letterario di partenza del romanzo scritto da Richard Condon, era molto particolare e in linea con il proprio stile narrativo paranoico e cospirativo, nel quale nulla è come veramente appare, e in cui come da battuta presente nella sceneggiatura, "un mafioso non intesta mai nulla neppure ai figli, onde non doversi poi fidare."

Dal ritmo piano, decontratto e serafico, nel quale le cose e le rare sequenze di fulminea azione da balletto, anche più terribili, accadono perchè così devono andare, o "solo perchè quella stupida a premuto il bottone sbagliato per il piano sbagliato, nel momento sbagliato", è un grande film sulla malavita organizzata. Nel quale tra i pochi, la demitizzazione della stessa è praticamente totale, in aperta chiave psicopatologica e di tare forse, anche genetiche, almeno a vedere anche il Don Corrado Prizzi anziano della Famiglia impersonato dal grandissimo William Hickey dai denti marci e l'aria da malato terminale(circa e solo 57 anni, all'epoca delle riprese), senza mai scadere nella farsa o nella machiettizzazione dal fiato corto, e ancora meno coinvolgimento. Grande fu ancora l'interpretazione di Charley Partanna da parte di Jack Nicholson, quando sopra le righe secondo il suo inimitabile stile personale(ma non in troppi momenti), quando sotto traccia secondo un imprevedibile "understatement" recitativo, affidato ad una gestualità italiana minimale, studiata e replicata con grande mestiere, e diverse espressioni facciali scelte perfettamente, denotanti una forse scarsa intelligenza del personaggio. Non da meno Kathleen Turner personaggio dalla maggiore consapevolezza ma non certo migliore degli altri, e tutto il bellissimo parterre di caratteristi dal gran valore, come Anjelica Huston in uno dei suoi ruoli "cardine", Robert Loggia, John Randolph, Lee Richardson, Michael Lombard, sarebbe da citarli tuti nessuno escluso.

Splendida la parte puramente impaginativa nella fotografia del grande Andrzej Bartkowiak, soprattutto nei suoi sfondi meravigliosi di New York dall'appartamento dinnanzi allo skyline di Charley, che nei suoi scorci urbani, interni ed esterniBartkowiak che già agli inizi dimostrò tutta la sua bravura di quel grande DOP di New York e dei suoi esterni che poi sarebbe diventato, in "Carrel Agente pericoloso"(Deadly Hero)(1975), di Ivan Nagy.

 

John Nada

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati