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Una spia non basta

Regia di McG vedi scheda film

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La recensione su Una spia non basta

di supadany
4 stelle

Commedia d’azione di scarsa efficacia, discutibile sotto entrambi i punti di vista (ovvero del congegno action/thriller e del sentimento) che sotto utilizza due protagonisti in grado solitamente di dare qualcosa di più ai loro personaggi (mi riferisco ovviamente a Tom Hardy e Reese Witherspoon) inserendoli in un meccanismo costruito ammiccando prevalentemente allo spettatore meno esigente finendo col non trovare una definita personalità.

Tuck (Tom Hardy) e Franklin (Chris Pine) sono affiatati colleghi della Cia ed amici nel tempo libero, ma tutto cambia quando scoprono di star entrambi frequentando Lauren (Reese Witherspoon).

Cercano di chiarirsi, ma poi alle spalle giocano sporco per conquistare la ragazza, e durante questa disfida senza regole il lavoro, con i rischi di vita vista la tipologia, bussa alla loro porta.

 

 

McG non lavora certo di fino, ammucchia situazioni su situazioni, trovando raramente una quadratura, anche temporanea, accettabile.

La pellicola si rivela infatti troppo ammiccante sul versante sentimentale, con il punto di vista femminile che offre qualche acuto “scorretto” (derivante più che altro dalla coprotagonista) ma poco altro, mentre la sottotrama spionistica vacilla palesemente entrando sporadicamente in scena, ma in momenti chiave come l’inizio e la fine, portando più chiasso e convulsione che altro.

Più divertenti (sempre nei limiti del caso però) le schermaglie amorose tra i due agenti per la conquista della “bella”, anche se risultano probabilmente un po’ troppo prolungate e non sempre efficaci (oltre a riprendere corollari visti a pezzi in più film), ma più in generale sono i rapporti proposti, che siano di lavoro, di amicizia, d’amore o semplicemente di comodo, a lasciare davvero parecchi dubbi per quanto sono infantili.

Un film rumoroso che delude le (non troppo elevate) attese, che con un minimo di accortezza in più avrebbe potuto tranquillamente almeno regalare novanta minuti spensierati prendendo di mira le bizze che il cuore ci porta a fare quando comincia a battere forte (e tutto il resto finisce in disparte).

Avventato.

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