Regia di McG vedi scheda film
Lauren è bella bionda e dice sempre di no: da quando l’amore della vita l’ha scaricata, scarica le energie sul lavoro e si ricarica di sushi monoporzione. Poi incontra due uomini nello spazio di un isolato. Uno è dolce e divorziato. L’altro è arrogante e donnaiolo. Ovviamente sono colleghi e amici fraterni, nonché spie implausibilmente efficienti, considerata l’età mentale prescolare. Si contenderanno l’ambita preda senza esclusioni di colpi (bassi e alle spalle), applicando le armi segrete all’arte della seduzione come si aggiunge il sale alla pasta. La donna è una pentola, in questa commedia antiromantica che la paragona a un grill: gira sulla sua brace di ingenui patemi mentre il maschio cerca la temperatura che attizzi la fiamma. Il triangolo no, se a orchestrarlo è McG, che ha sempre nutrito più attenzioni per la tensione muscolare che per l’espansione cardiaca. Gli spigoli della sua geometria elementare sono difatti così logorati che è impossibile pungersi e perfino graffiarsi. Contaminare la romcom con l’azione è espediente mediocre, quando i protagonisti sono caricature stantìe della deformazione professionale: lei testa i pretendenti come fossero detersivi (la brillante metafora del controllo qualità!), loro entrano in casa sua con cimice e videocamera e ne escono come sintesi dell’uomo perfetto. In amore e in guerra tutto è concesso, ma al collaudato “schema bellico del conquistatore” urgono cellule cerebrali.
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