Regia di Sang-hoon Ahn vedi scheda film
Improbabilissima vicenda made in Corea del Sud. La scolastica regia della a me sconosciuta Ahn Sang-hoon non ha colpe. Anzi, sono apprezzabili alcune fasi del montaggio e qualche sequenza con effetti speciali convincenti. Ciò che non regge sono le azioni dell’eroina di turno. Ex poliziotta divenuta cieca, che risolve quasi da sola un caso in cui di mezzo c’è un serial killer. Vanno bene i sensi accentuati dei non vedenti. Va bene l’istinto investigativo degno di Sherlock Holmes. Ma che l'inesperta giovane donna con gli occhi a mandorla Min Soo-ah, interpretata da una brava Kim Ha-neul (al suo attivo molti film sconosciuti e tutti ‘di casa’), se la cavi molto meglio del resto del dipartimento messo insieme, non sta in piedi. Di carne al fuoco ce n’è davvero pochissima. E quel poco che si vede è arcinoto. Un omicida che doveva sembrare imprendibile e astuto, si rivela un collezionista di passi falsi. Accettabile qualche eccesso quasi comico tipico del cinema orientale. Divertenti alcune gag con protagonista il detective Jo incaricato dell’indagine, personificato dal carneade Jo Jo Hee-bong. La tensione di questo thriller è altalenante. Il che rischia di stufare prima del tempo.
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