Regia di Tim Burton vedi scheda film
Siamo un po' lontani dai fasti "squisitamente" macabri dello scanzonato "Nightmare before Christmas" e siamo anche un po' distanti dall'originalità de' "La sposa cadavere", romantica fiaba dark d'altri tempi e quasi quasi vien da chiedere se era davvero necessario realizzare un remake di Frankenweenie (opera prima di Tim Burton già dal 1984), ma in fondo perchè no se si è passati da attori in carne ed ossa a personaggi virtuali e dal cortometraggio ad un lungometraggio più l'introduzione del 3D? L'opera ora è più ricca e completa e poi si sa, Tim Burton è sempre Tim Burton ed il suo stile cinematografico è ormai da tempo come un marchio di garanzia: piace anche se si ripete all'infinito.
Così rivediamo le consuete tematiche fantastico-malinconiche di cui i reali protagonisti sono gli emarginati ed i diversi e naturalmente rivediamo anche la solita grafica buia, con limitate o quasi assenti scelte cromatiche e con dei disegni sgraziati, deformi e sproporzionati e soprattutto riusciamo a gustare l'essenza di quello che ricorda com'era il cinema di Tim Burton agli albori.
Frankenweenie non è un'opera originale poichè attinge molto dalla storia di Frankenstein con la differenza che la creatura riportata in vita è un cane e lo scienziato è un bambino, padroncino del cane guardacaso, ma similitudini a parte la classe non è acqua ed il film coinvolge quanto basta e si distingue in parte grazie ai suoi vari omaggi ad altri classici dell'horror e a diversi miti del cinema di una volta: Vincent Price, Christopher Lee ecc.
E' un filmetto carino e ricco di spunti nostalgici, ma non è il migliore del regista poichè è troppo prevedibile, poco disneyano in fondo e non veramente adatto a bambini di tutte le età e poi, sembra che gli manchi qualcosa. Probabilmente è alquanto carente di quell'umorismo nero tipico del cinema burtoniano che qui infatti ritroviamo in piccole dosi ed è un peccato. Viene dato ampiamente spazio alla malinconia in una trama discretamente elaborata, ma non abbastanza approfondita (intenzioni e personaggi spesso sono appena abbozzati) che comunque è meno godibile del previsto. Sì, lo spettacolo c'è, non ci si annoia, ma non ci si diverte quanto ci si aspetta da un buon film d'intrattenimento che si rispetti e che pur scorrendo senza intoppi, scorre anche senza particolari sorprese o momenti veramente coinvolgenti.
Il cagnolino Sparky è dolce e carismatico, ma il suo legame con Victor anche se suscita una certa tenerezza, non tocca e non emoziona davvero nel profondo, forse perchè troppo scontato ed il lieto fine infatti è d'obbligo.
Difetti a parte, comunque, i mostriciattoli e gli incubi ironico-malinconici di Tim finiscono col funzionare ancora una volta - perlomeno quanto basta.
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