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Rosewood Lane

Regia di Victor Salva vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su Rosewood Lane

di alan smithee
4 stelle

Victor Salva e' uno di quei registi che, come Anthony Waller e Roger Avary, nonostante la sparuta manciata di titoli all'attivo, ti viene da pensare che li seguirai per sempre tanto ne condividi tecnica di regia, creativita', produzione e stile innovativo.
Nell'estate del 2001 io e la mia attuale compagna affrontammo Jeepers Creepers come il solito horror estivo, scampolo di fine stagione o strenna della nuova imminente. In quella occasione uscimmo dalla sala entusiasti al di sopra di ogni attendibile aspettativa: il mostro orrendo e spaventevole che spunta dal nulla ogni chesso' quanti anni per sfamare un istinto che e' anche sessuale, oltre che malvagio e d'appetito, ci entusiasmo' proprio tanto, efficace con i suoi effetti speciali rozzi ma convincenti, una regia tenace e adrenalinica che rispetta con vigore i tempi della paura e del soprassalto, e con quella meravigliosa scena finale in cui il mostro si trova a dover scegliere tra i due fratello e sorella, li annusa entrambi, si lecca lascivo il fratello (Justin Long) e se lo porta via tutto soddisfatto lasciando il pubblico esterrefatto da un finale cosi' sospeso. Due anni dopo non ci perdemmo neppure il seguito, decisamente non all'altezza del primo, ma con un piccolo particolare che lo rese unico: la personalita' del mostro si esplicita e il suo istinto omosessuale appena accennato nel primo capitolo, si sviluppa e scatena quando si risveglia ed attacca un pulmino di giovani sportivi atleti in trasferta per la partita, spargendo ovunque morte e pulsioni sessuali irrefrenabili. I giorni scorsi per puro caso sono venuto a sapere di questo recente film dell'autore, e, seppur in lingua originale senza neppure i sottotitoli, ho deciso con una certa difficolta' di affrontarlo ugualmente per vedere se il ritrovato Salva poteva confermare il talento coraggioso e originale fino ad ora dimostrato nei due horror che lo hanno segnalato nel mondo.
Purtroppo la delusione e' davvero cocente. Rimaniamo (ahime') in zona horror per seguire la drammatica esperienza di una cronista radiofonica che, in seguito alla morte accidentale (o così sembra almeno) di un padre con problemi di alcolismo, decide di andare ad abitare nella casa del genitore, in cui ha trascorso la gioventu'. Nel quartiere si imbatte in un bizzarro giovanotto dagli occhi scurissimi ed inquietanti, perennemente in bicicletta, che la importuna per venderle il giornale della zona. L'atteggiamento del giovane, che e' il terrore dei vicini anziani della donna, e' sempre piu' invasivo ed ossessionante, tanto che a farne le spese saranno persino gli amici piu' stretti della giovane donna, e addirittura la polizia che interviene dubbiosa su segnalazione della vittima. Lento, televisivo nel senso peggiore del termine, prevedibile e pure recitato distrattamente da un cast opaco e inerte (anche se un paio di sequenze incentrate sullo strano ragazzo sono piuttosto inquietanti e degne delle ben piu' originali efferatezze del mostro di Jeepers Creepers) l'ultimo film di Victor Salva e' un prodotto davvero deludente, in cui tra l'altro spiace leggere che il regista e' anche corresponsabile della sciatta sceneggiatura che ne sorregge (malamente) la struttura. Delusione cocente, ma disponibili a dare ancora una possibilita' ad un regista che ha saputo dare un colpo di vitalita' stordente all'horror americano, cosi' spesso troppo fotocopiato ed omologato.

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