Regia di Simon West vedi scheda film
Intrattenimento discreto ma non eccelso e comunque solo per i nostalgici del cinema d'azione muscolare degli anni 80. È un passo indietro rispetto al primo, a suo modo originale, episodio. Nel film del 2010 infatti Stallone metteva in piedi un film-omaggio a un tipo di cinema scomparso sotto il peso degli effetti speciali e in generale della modernità. Il Rambo di un tempo, invecchiato, visibilmente acciaccato e ferito, metteva insieme una squadra formidabile di vecchie glorie del vecchio cinema d'azione all'americana e li buttava nella mischia, con l'obiettivo che fossero fedeli più che alla missione assolutamente inverosimile che erano chiamati a compiere a un tipo di cinema muscolare, di eroe tutto di un pezzo, all'idea insomma che un film potesse ancora essere l'espressione fisica e morale di una star in cui il pubblico potesse riconoscersi. Il risultato fu un grande successo di pubblico e tanta nostalgia per un cinema ingenuo ma efficace in cui buoni e cattivi sono ancora ben riconoscibili. A due anni di distanza, il sequel diretto dal Simon West di Conair mostra un po' la corda. L'effetto novità è passato e l'attesa di rivedere su grande schermo personaggi incredibili come Chuck Norris, Jean-Claude Van Damme e Arnold Schwarzenegger è ripagata solo in parte. Fuori forma Arnold, rigidissimo e alle prese con un ruolo sin troppo ammiccante, appare più tosto Van Damme, a suo agio nel ruolo di uno spietato criminale, mentre il cameo di Norris è a uso e consumo dei fan. Per il resto il film è molto molto esile. La vicenda, una storia di armi nucleari e bande criminali, è ai minimi termini; la caratterizzazione dei personaggi, uno dei punti di forza del primo episodio in cui non mancavano momenti di riflessione e di autenticità, è qui abbandonata per lasciare sfogo ad un'azione continua, fracassona e stolida. Per il resto tanti, troppi cliché più o meno involontari e troppe sottolineature autoreferenziali. Che un personaggio come Schwarzenegger entri in scena ringraziando il compare Stallone di non essersi dimenticato di lui, è simpatico e a suo modo significativo ma quando il gioco di rimandi a Rocky e Rambo diventa insistente, si appesantisce inutilmente la narrazione. Tanti comunque i volti più o meno noti del cinema d'azione che il fan ritroverà con piacere, da Jason Statham che si conferma attore versatile di buona fisicità a Jet Li che si limita a una semplice comparsata, a Dolph Lundgren a Bruce Willis, quest'ultimo in un ruolo più consistente rispetto al cameo del primo capitolo. Si sorride per l'entrata in scena del settanquattrenne Norris, si soffre un po' per l'assenza di altri come Steven Seagal, Lorenzo Lamas, Michael Dudikoff o della migliore di tutti, la tostissima Cinthia Rothrock, e non si prende troppo sul serio questa rimpatriata di muscoli e testosterone, una sorta di collage del meglio e del peggio del cinema dei forzuti a stelle e strisce.
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