Regia di Robert Altman vedi scheda film
Se una costante c'è stata nella folle, disperata, malata e breve vita di Vincent Van Gogh (morto suicida a 37 anni), questa è stata la necessità di riavvicinarsi al fratello Theodore, di tanto in tanto, aprendosi e confidandosi con lui solo, come per svuotarsi del peso di un dolore che neppure l'arte riuscì mai del tutto a soffocare. Il rapporto fra i due fratelli fu difficile, ma nonostante liti e incomprensioni fu sempre strettissimo, anche quando fra i due intercorrevano lunghe distanze; Theodore decise infatti di chiamare suo figlio Vincent e, una volta morto il fratello, impazzì a sua volta e non gli sopravvisse che di alcuni mesi. Partendo da una storia tanto intensa e da un personaggio così affascinante (nel senso più morboso del termine) e complesso come Vincent Van Gogh, Altman decide di mettere in scena questa rispettosissima e accuratissima biografia; la sceneggiatura è opera dell'autore televisivo inglese Julian Mitchell. Fra i punti a favore della pellicola c'è sicuramente la scelta del protagonista: Tim Roth, adeguatamente reso biondo e con un accenno di barba, fa un'ottima riuscita, dando vita a un Van Gogh assolutamente credibile nella sua schizofrenica intensità; allo stesso modo vanno elogiate le ricostruzioni degli interni d'epoca, davvero meticolose e con l'aggiunta di un utilizzo di colori scuri (e molto giallo), in affinità con i gusti del protagonista. Fra i punti a sfavore invece non si può non citare la smisurata lunghezza del lavoro, che sfora le due ore e nemmeno di poco, attestandosi sui centoquaranta minuti di durata (ma la versione televisiva arriva a circa duecento): considerando che il lasso di tempo ricostruito dal film è solamente di una manciata di anni, probabilmente si poteva stringere un pochettino di più, rendendo più fluente la storia. 6,5/10.
Gli ultimi anni della vita di Vincent Van Gogh, fra Olanda, Belgio e Francia, dall'amore scandaloso per una prostituta incinta allo stretto rapporto con Gauguin, dal celebre episodio dell'orecchio mozzato alle confidenze con il fratello Theodore.
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