Regia di Robert Altman vedi scheda film
A una megaconvention di un’azienda di prodotti macrobiotici si svolge, tra le altre cose, l’elezione della nuova presidentessa; entrambe le candidate sono personaggi decisamente sopra le righe e, nonostante le apparenze, poco raccomandabili.
Uno dei film più spudoratamente felliniani di Robert Altman è questo Health, opera corale nel senso più letterale, nella quale una miriade di personaggi e personaggetti si agita vivacemente sulla scena, alternandosi in una serie di scenette ironiche, ma intrise di critica sociale. La salsa è però tutta a stelle e strisce: se del regista riminese è facile intuire gli obiettivi e riconoscere le caricature come maschere adatte pressoché a ogni tempo e luogo, i personaggi di Health, come spesso accade con Altman, sono imbevuti di retorica americana (o, meglio, antiamericana) e trascinano con sé un fardello di denuncia socio-politica difficilmente riconducibile al di fuori del contesto della pellicola, pertanto molti colpi vanno a vuoto. Siamo infatti nel 1980 e le elezioni presidenziali Usa sono alle porte: l’intento satirico del copione di Altman, Paul Dooley e Frank Barhydt è esplicito; la trama brilla comunque di discreta luce propria grazie alla buona confezione e a interpreti come Glenda Jackson, Lauren Bacall, Donald Moffatt, Carol Burnett, James Garner, Henry Gibson e il già citato Dooley. 4/10.
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