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Woody

Regia di Robert B. Weide vedi scheda film

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La recensione su Woody

di Baliverna
8 stelle

L'uomo e il regista dei party con il bicchiere in mano, dei problemi di coppia e delle domande esistenziali presentato a tutto tondo.

Ecco un documentario come va fatto: non sensazionalistico, curato e vario nella scelta delle fonti, con un buon ritmo ma senza un montaggio forsennato, tecnicamente corretto. A quest'ultimo proposito cito l'operatore senza tremarella alle mani (va tanto di moda oggi...) e il rispetto del formato originale dei molti materiali d'archivio montati. Infine, i sottotitoli italiani sono fatti bene (neppure questo era scontato).
Si tratta di un'opera interessante e imprescindibile per chi ama i film del nevrotico di Manhattan. L'autore racconta direttamente la sua biografia dagli esordi come umorista a Brooklyn, e snocciola molte curiosità sui suoi film e sul suo modo di lavorare. Poi parla delle sue idee sul cinema, sul come scrive e dirige un film, e sugli scopi che si pone. Allo stesso modo, le numerose interviste ai suoi attori e collaboratori rivelano tanti punti di vista e impressioni, i quali compongono a poco a poco il ritratto dell'uomo e del regista Woody Allen. Egli stesso parla spesso della sua ossessione per la morte (che racconta sia iniziata a cinque anni) e sull'esistenza di Dio. Un altro dato interessante che apprendiamo nel documentario è il suo dichiarato disinteresse per il successo fine a se stesso, per il tappero rosso e per i complimenti un po' ruffiani che gli rivolgono quando va ai festival. Ciò che gli preme è riuscire a fare dei buoni film, ammettendo che il più delle volte ciò non accade. Aggiunge infine che preferirebbe di più che gli rivolgessero obiezioni e perplessità costruttivi. Del resto anche i suoi estimatori più convinti sanno che Allen ha girato capolavori, buoni film, film così e così, e qualche altro che sarebbe stato meglio non girare.
Non mancano foto sul set, e spezzoni che mostrano il regista al lavoro. Insomma, è un documentario del tutto soddisfacente.
PS
Apprendo ora dalla scheda, che devo aver visto una versione ridotta di un'ora e quarantacinque, mandata in onda una notte su Raidue. Certo che avvertire lo spettatore era anche meglio.

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