Regia di Ivan Silvestrini vedi scheda film
Dopo dieci anni da "Mambo italiano", trasposizione cinematografica canadese di una precedente piece teatrale di Steve Galluccio, ecco la versione italiana sul comingout di un ragazzo gay di Roma, in cui gli ingredienti ci sono sostanzialmente tutti: il contesto familiare apparentemente ottuso, i compagni di scuola beceri (quando non propriamente bulli), l'incertezza sociale (nonostante le tante evidenze di evoluzione culturale). Il tutto giocato con leggerezza e nell'ambito del politicamente corretto, ma non senza un momento di grave serietà come nel monologo del ragazzo di fronte alla famiglia dell' " Io mi vergogno".
Il film comunque risulta gradevole nell'intreccio e nella interpretazione (tanti caratteristi di provata capacità e una buona Monica Guerritore, oltre a Josafat Vagni, abbastanza credibile). Ma la mia domanda è un'altra: com'è che in Italia siamo sempre (almeno) 10 anni in ritardo sulle questioni sociali?
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