Regia di Ivan Silvestrini vedi scheda film
Il dilemma molto in voga (visti i recenti illustri protagonisti delle relative "rivelazioni") del "coming out" e' vissuto qui nei toni leggeri, brillanti fin zuccherosi, ma mai fastidiosi della commedia sofisticata e volenterosa non cosi' scontata o facile da reperire in giro; soprattutto se targata made in Italy, territorio in cui, tra cinepanettoni e "cine-comici-televisivi-faccio-tutto-io", la via per un prodotto leggero ma con qualcosa di serio in sottofondo latita quasi completamente o costituisce merce sempre piu' rara.
E dunque ecco Mattia che, fresco di laurea, si appresta a fuggire da questo paese cosi' piccolo, provinciale (e siamo a Roma, mica in provincia di Imperia!!!) e poco propenso a digerire ogni virata fuori dagli schemi di un machismo che e' ormai solo macchiettismo di una virilita' stantia e goffa, ma che cio' nonostante rimane un caposaldo di cui farsi vanto, sinonimo di tranquilla ordinarieta' di cui farsi forti.
Non fosse che il coetaneo fidanzato spagnolo del nostro protagonista, convinto con l'inganno che i genitori di quest'ultimo siano informati e consenzienti, si appresta a venire nella capitale per poterli finalmente conoscere: e' panico totale per Mattia, che non sa, non ha mai saputo come affrontare il problema con chiunque, persino con la sorella coatta piena di figli maschi, salvo confidarsi con la sua (unica vera) bella amica del cuore Stefania (...chi ha pane non ha denti...commenta laconico il simpatico e spigliato giovane protagonista).
Una corsa contro il tempo popolata pure di drag-queen folli ma volenterose (in insolito e altrove machissimo Francesco Montanari) si intervalla - piena di imprevisti - e con un utilizzo non sempre felice del flash-back, a situazioni del passato che spiegano i momenti cardine di come e' nato l'amore, di come Mattia piu' volte ha tentato di spiegare ai genitori, gia' in crisi per conto loro, le sue reali propensioni sessuali.
Commedia leggera dunque, a tratti piacevole, interpretata con brio da giovani attori tutti carini, piu' un paio di attori di razza nel ruolo di due genitori un po' matti ma in fondo molto umani; il tutto intervallato qua e la' da personaggi spesso davvero riusciti, come la sorella piu' grande e coattissima del protagonista, patita di crociere, sposata col meccanico detto "pistone" ("ma perche' lo chiamano tutti cosi? chiede la mamma-Guerritore----"un giorno te lo spiego" ribatte rassegnata la figlia, in piena quarta gravidanza alla ricerca della prima sospirata femmina). Certo un finale cosi' sdolcinato e buonista finisce per banalizzare molto il sottofondo tutt'altro che leggero e accomodante che fa da ingrediente di base al piccolo film, un'opera d'esordio che mantiene comunque una sua dignita' cinematografica per nulla scontata.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta