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Dankon: The Man

Regia di Shion Sono vedi scheda film

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La recensione su Dankon: The Man

di alan smithee
8 stelle

TFF 2011 - Rapporto confidenziale.
mercoledi 30 novembre e' una giornata che parte in salita: decido di affrontare l'omaggio del festival ai 50 anni di Sion Sono, regista nipponico di cui conosco solo Guilty of romance, visto in anteprima alla Quinzaine di Cannes 2011 il maggio scorso. Contrariamente a quanto fatto fino ad ora, ho saltato per la prima volta l'ordine cronologico con cui ho organizzato e scritto le opinioni, perche' trovo molto difficile esprimermi su un regista cosi' complesso come il nipponico qui presente. Tuttavia ci provo ora, qui di seguito una all'altra, riprendendo in seguito da dove ero rimasto con l'ordine temporale di visione dei film.
In una fumosa bisca, popolata da uomini loschi e qualche donna, un killer vestito di nero compie una strage, lasciando in vita solo un giovane ragazzo, in quanto attratto dalla sua prorompente fisicita'. Pur ferito quest'ultimo si concede al killer, che in seguito lo lascia per fuggire in macchina. Poco dopo l'assassino incrocia due autostoppisti, li carica in macchina e, accortosi che questi lo stuzzicano dal sedile posteriore con baci e carezze, li porta presso una discarica dove si consuma un focoso rapporto sessuale a tre. Soddisfatto, il killer si sbarazza dei due giovani con la stessa facilita' con cui abbatte i birilli di un improvvisato boowling a cielo aperto. Le stragi continuano anche altrove e l'unico elemento a cui pare affezionarsi il protagonista sara' un robottino scassato ma ancora funzionante che questi trova nella discarica, apprezzandone ed imitandone le limitate, rozze e ripetitive movenze.
Erotico, molto esplicito e scandaloso, disperato e disturbante, il film corto del '98 comincia a mettere in evidenzia in modo molto efficace la rabbia e il desiderio del regista di uscire dai conformismi e dalle false buone maniere di una civilta' che appare prima di vivere e desiderare liberamente e senza opportunismi.

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