Regia di Brian De Palma vedi scheda film
il film sciorina il consueto vocabolario hitchcockiano, con tutte le ossessioni del caso (voyeurismo, senso di colpa, feticismo, inganno, claustrofobia, doppia identita', innocente accusato ingiustamente, perversioni assortite, confine labile tra realta' e finzione, e cosi' via...); ma questa volta De Palma non azzecca la suspence giusta, cade nel deja-vu e imbastisce un discorso confuso e pretenzioso sul rapporto tra cinema e realta'. E' una pellicola in cui si ritrova piu' il peggio che il meglio del regista americano; vi si riflette inoltre lo squallore morale e culturale dei tremendi anni 80
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